Carenza di tecnici e Confindustria lancia un appello

Mercoledì 23 Gennaio 2019
LAVORO CERCASI
BELLUNO Cercansi tecnici. Disperatamente. Le imprese della provincia fanno i conti con la carenza di personale specializzato. Dall'occhialeria al metalmeccanico, mancano figure professionali precise. Tradotto, significa che ci sono posti di lavoro. O meglio, ci sarebbero. Perché prima deve arrivare la formazione. Il tema sembra banale, ma ne va della tenuta lavorativa del Bellunese, oltre che dell'Italia intera. E non è per niente scontato, soprattutto in un periodo come questo, di scelta della scuola superiore (le iscrizioni per i ragazzi di terza media scadono a fine mese).
LA NECESSITÀ
In Italia, secondo i risultati della ricerca di Confindustria sul fabbisogno delle imprese nel triennio 2019-2021, in sei settori chiave del made in Italy saranno circa 193mila i posti di lavoro a disposizione. Gli imprenditori cercano con urgenza figure professionali che in un caso su tre sono di difficile reperimento. Il problema? Non certo di lavoro. Piuttosto della scarsità complessiva dell'offerta formativa, carente soprattutto per le competenze tecnico-scientifiche medio-alte.
IL DATO
Nello specifico, le previsioni indicano che saranno 68mila i nuovi posti di lavoro nel settore della meccanica. Nei settori della chimica, della farmaceutica e della fabbricazione di prodotti in gomma e plastica, si prevede per il prossimo triennio una domanda di lavoro pari a circa 18mila addetti. Le imprese dell'Ict (operanti nell'industria elettrica ed elettronica, nell'industria ottica e medicale o esercenti servizi informatici e di telecomunicazione) avranno bisogno di circa 45mila persone, mentre il settore alimentare cercherà 30mila lavoratori. Anche l'industria legno-arredo avrà bisogno di addetti: circa 11mila; mentre il tessile cercherà 21mila nuovi lavoratori.
ORIENTAMENTO
Proprio partendo da questi numeri, Confindustria Belluno Dolomiti ha recentemente promosso due giornate di orientamento, organizzate da Sipao (sezione industriali produttori articoli ottici) e dal Gruppo Giovani Imprenditori, con la partecipazione del Collegio dei Periti Industriali di Belluno. Invitati, in particolare, gli alunni delle classi seconde del Segato di Belluno.  Le giornate hanno permesso ai ragazzi di conoscere le aziende del territorio e le professioni del futuro legate al settore tecnico. E hanno dato spunti interessanti per provare a programmare il cosa fare da grandi. «Continuiamo, anno dopo anno, a credere nell'utilità di queste iniziative - afferma il presidente dei Giovani Imprenditori, Marco Limana -. Senza una seria azione di orientamento, i giovani corrono il rischio di perdere opportunità di lavoro e le imprese di avere maggiori difficoltà nel trovare le figure professionali che servono per crescere e competere. Su questa scia, oggi diventa urgente ribadire l'importanza della formazione tecnica perché il gap tra domanda e offerta di tecnici altamente qualificati va ridotto, per rispondere alla chiamata delle imprese del nostro territorio che sono alla ricerca di diplomati e laureati, per sviluppare competizione e irrobustire quel bagaglio di conoscenze che ha reso il nostro made in Italy noto in tutto il mondo». (dt)
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