Tav, cresce il pressing di Eliseo e Bruxelles Borghi rilancia l'Italexit, ma Salvini lo stoppa

Sabato 16 Febbraio 2019
Tav, cresce il pressing di Eliseo e Bruxelles Borghi rilancia l'Italexit, ma Salvini lo stoppa
IL CASO
PARIGI Sulla Tav il tempo è scaduto. E' ora di scegliere: sì o no. Francia e Europa chiedono all'Italia di prendere una decisione e di prenderla ora. Lo ha detto ieri la ministra dei Trasporti francese Elisabeth Borne, lo ha ripetuto da Bruxelles la commissaria ai trasporti Violeta Bulc. Ma dall'Italia, invece di una risposta sulla Tav, arriva l'ennesima polemica sull'Europa. A ricominciare è stato il responsabile economico della Lega Claudio Borghi che ad un dibattito della Cisl aveva definito il progetto Ue «fallimentare e tossico per l'Italia», affermando che se dopo le elezioni la situazione non cambiasse «io dirò: andiamone fuori». Dopo questi commenti lo spread è salito a 280 punti base e Matteo Salvini è intervenuto per calmare le acque: «Non abbiamo alcuna intenzione di uscire dall'Europa, vogliamo cambiarla, migliorarla ma non abbandonarla».
Nell'attesa, il governo italiano è invitato almeno a dire se resterà dentro o fuori la Tav. «La Francia rispetta il tempo che hanno voluto prendersi i partner italiani, ma oggi dichiariamo chiaramente che ci vuole una decisione ha detto la ministra Borne alla tv Public Sénat Sono in ballo finanziamenti europei per il 40, forze anche per il 50 per cento del progetto. Per non perdere questi fondi ci vuole una decisione, adesso».
Da Bruxelles confermano e aggiungono: «La Commissione non può escludere di dover chiedere all'Italia di restituire i fondi Cef già erogati», ovvero i fondi del Connecting Europe facility, per realizzare le grandi reti transeuropee di trasporto, energia e tlc. Per ora l'Europa ha stanziato 813,8 milioni di euro, condizionati dallo stato di avanzamento dei lavori. «Dato che la tabella di marcia già ora non è pienamente rispettata ha detto il portavoce più il tempo passa e più aumenta il rischio che i fondi debbano in futuro essere riallocati» su altri progetti.
Nonostante la lettura del rapporto italiano su costi-benefici, Parigi e Bruxelles confermano l'importanza del progetto. «Oggi il trasporto ferroviario rappresenta il 6 per cento degli scambi merci tra Italia e Francia, mentre tra Italia e Svizzera è del 60 per cento. Possiamo ritenerci soddisfatti di questa situazione?», si è chiesta la ministra Borne, che ha detto di aver incontrato recentemente le collettività locali delle regioni coinvolte, in particolare la Savoia e l'Isère: «Mi hanno detto tutti di non poter più tollerare il traffico di camion. Ci sono problemi di inquinamento. E' questo il senso del progetto». Dall'Italia, la Lega è ottimista: «Alla fine il governo prenderà una decisione politica», ha detto il ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, «secondo me la Tav si farà, magari con alcune correzioni». Ma il collega alle Infrastrutture Danilo Toninelli resta contrario: «In tutta sincerità dico che quegli 8,1 miliardi di soldi italiani li spenderei in migliaia di piccole e capillari opere di manutenzione su tutto il territorio nazionale».
Francesca Pierantozzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci