Ma slitta ancora il programma Pd, Renzi: «La destra toglie ai poveri e dà ai ricchi»

Martedì 23 Gennaio 2018
Ma slitta ancora il programma Pd, Renzi: «La destra toglie ai poveri e dà ai ricchi»
IL CASO
ROMA Slitta ancora la presentazione del programma del Pd. Il ritardo sarebbe colpa di Matteo Renzi che deve ancora limare la bozza preparata da Tommaso Nannicini. Un lavoro di sintesi e di comunicazione: dalle cento pagine scritte dal consigliere economico, il segretario dem deve scendere a quota venti. Ed è probabile che il programma, «sobrio, serio, credibile, senza fuochi artificiali», venga presentato venerdì o sabato, il giorno dopo la riunione della Direzione.
Nel frattempo Renzi boccia la flat tax proposta dal centrodestra: «Non ha le coperture, è irrealizzabile e in più è contro la Carta costituzionale perché toglie ai poveri per dare ai ricchi, fa pagare meno tasse ai milionari Berlusconi e Grillo e toglie gli 80 euro al metalmeccanico». In sintesi, richiamando Robin Hood: «La flat tax è la tassa dello sceriffo di Nottingham».
LE PRIORITÀ DEI DEM
Smontata la proposta della destra, Renzi indica «le priorità» del Pd. Tra queste svetta il piano famiglia: «Chi ha i figli deve avere un aiuto in più e dobbiamo sostenere il ceto medio». Come? Cambiando e potenziando il sistema di detrazioni fiscali per chi ha figli a carico. In base allo schema elaborato da Nannicini, il Pd propone di creare «uno strumento unico» a favore dei nuclei familiari graduato in base all'età e al numero di figli: più il bambino è piccolo, maggiore è il sostegno dello Stato. Si tratta di 250 euro netti al mese di taglio fiscale per i bambini da 0 a 3 anni, di 150-200 euro per i figli da 3 a 18 anni e 100 euro per la fascia di età da 18 a 25 anni. In base alle simulazioni, una famiglia con 35 mila euro di reddito e due figli sotto i 3 anni guadagnerebbe, rispetto al sistema attuale, 3.200 euro all'anno. Costo totale per le casse dello Stato: 8-9 miliardi.
Nello stesso pacchetto, chiamato «carta universale dei servizi», è prevista la razionalizzazione dei bonus bebé, baby-sitter, asilo nido che vengono raggruppati in un unico voucher di 400 euro mensili per le spese per i primi tre anni di vita del bambino. Inoltre, per favorire le mamme lavoratrici, il piano famiglia prevede che il 30 per cento dello stipendio dei 6 mesi di congedo facoltativo venga tradotto in un voucher servizi per le donne che tornano a lavorare e non sfruttano il congedo.
ASSISTENZA E LAVORO
A favore poi delle famiglie che hanno in casa persone non autosufficienti, nel suo programma Renzi ha inserito (lo stanziamento previsto è di 2 miliardi) il rafforzamento e la razionalizzazione delle risorse, inserendo un contributo aggiuntivo che arriverà a raddoppiare l'attuale assegno di accompagnamento nei casi di disabilità più gravi.
Sul fronte lavoro il Pd poi propone la «paga minima oraria» che Nannicini chiama «salario minimo» che verrà stabilito da una commissione indipendente aperta alle parti sociali ma che si prevede sarà di 8 euro all'ora. La misura riguarda quel 15-20% di lavoratori non coperti dai contratti nazionali o che sono distaccati da aziende con sede all'estero.
Per favorire la stabilizzazione dei contratti a termine è previsto il taglio dei cuneo contributivo sul lavoro a tempo indeterminato: un punto percentuale in meno all'anno per portare il cuneo dall'attuale 33% al 29% entro la fine della prossima legislatura.
A. Gen.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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