Flat tax al 23%, incognita costi e vantaggi reddito per reddito

Martedì 23 Gennaio 2018
L'ANALISI
ROMA Nel programma del centrodestra la principale delle riforme, il primo punto del programma, la «flat tax», viene licenziata in poche righe. Si dice che l'aliquota unica arriverà, e che i redditi bassi saranno totalmente esenti dal pagamento delle tasse grazie alla «no tax area» e alle detrazioni fiscali. Poco si dice sulle coperture (complicate) e nulla, per ora, si dice di come sarà strutturata l'aliquota unica. Ma dietro le quinte Renato Brunetta, il dominus del programma economico berlusconiano, ha già sviluppato un'ipotesi dettagliata, condivisa anche con i centristi di «Noi con l'Italia» e sulla quale Enrico Zanetti, ex vice ministro dell'economia e grande esperto di tassazione, ha già preparato una serie di simulazioni per verificarne gli impatti. Ma prima bisogna vedere quali sono le regole ipotizzate per la flat tax. L'aliquota unica proposta da Forza Italia è del 23%. Scomparirebbero, dunque, tutte quelle superiori: il 27%, il 38%, il 41% e il 43%. La «no tax area», il livello di reddito al di sotto del quale non si pagano tasse, salirebbe dai circa 8.150 euro attuali (circa 8 mila per i pensionati), a 12 mila euro.
LA PROGRESSIVITÀ
L'allargamento di questa soglia garantirebbe anche la progressività dell'imposta, perché su questo primo scaglione di reddito non pagherebbero tasse tutti coloro che guadagnano fino a 28 mila euro. Dai 28 mila euro questo vantaggio andrebbe calando e si azzererebbe a 55 mila euro. Le detrazioni per i figli a carico, invece, aumenterebbero leggermente: da 950 a mille euro. Quella per i figli al di sotto dei tre anni, salirebbe invece in maniera consistente, da 1.220 euro a 2 mila euro. Verrebbero invece eliminate le detrazioni sul lavoro dipendente, su quello autonomo e sulle pensioni. Via anche il bonus da 80 euro del governo Renzi.
Chi ci guadagna e chi ci perde? In realtà, esaminando le tabelle, a perderci non sarebbe nessuno. Nemmeno nei redditi più bassi. Effetto soprattutto dell'allargamento a 12 mila euro dello scaglione nel quale non si pagano tasse. Nel caso di lavoratori dipendenti, per esempio, tra i 12 e i 13 mila euro di reddito lordo, al netto degli 80 euro del bonus Renzi, il risparmio di tasse su un anno sarebbe di 123 euro. Tra i 18 e i 19 mila euro di reddito, rispetto ad oggi, il risparmio annuale sulle tasse di 534 euro all'anno. I vantaggi si fanno più evidenti man mano che il reddito aumenta. Tra i 27 e i 28 mila euro già salirebbe a 2.259 euro l'anno. Tra i 35 e i 36 mila euro arriverebbe a quasi tremila euro. Tra i 41 mila e i 42 mila euro, a 3.436 euro. A 50 mila euro di reddito lordo supererebbe i 4 mila euro di risparmio all'anno. Tra i 70 e i 75 mila euro si pagherebbero meno tasse per 7.720 euro. Tra i 90 e i 100 mila euro il risparmio sarebbe di 12.170 euro. Chi dichiara in un anno 300 mila euro ne verserebbe circa 83 mila in meno al fisco. Qualche simulazione più raffinata è già stata fatta anche sui redditi delle famiglie. Per un nucleo monoreddito, che guadagna 50 mila euro lordi l'anno e con un figlio a carico con più di tre anni, il risparmio annuo sarebbe di 3.656 euro.
LE SIMULAZIONI
In una famiglia in cui lavorano sia la moglie che il marito, con un reddito di 70 mila euro lordi e due figli a carico, uno dei quali minore di tre anni, il risparmio sarebbe di quasi 4 mila euro l'anno (3.918 per l'esattezza). La vera incognita della flat tax del centrodestra resta la sua sostenibilità finanziaria. Il costo, anche al netto della cancellazione delle detrazioni su lavoro dipendente e pensioni, oltre che del bonus da 80 euro renziano, sarebbe molto elevato, circa 65 miliardi di euro. Le coperture andrebbero trovate attraverso ulteriori tagli alle detrazioni e deduzioni, riduzioni della spesa pubblica e, secondo le intenzioni, almeno in una prima fase con una serie di condoni fiscali. Poi la scommessa è che ci sia una consistente emersione e un'accelerazione della ripresa che possa aumentare le entrate fiscali.
Andrea Bassi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci