Arancia meccanica a Roma, 3 arresti

Giovedì 12 Aprile 2018
LA STORIA
ROMA Erano pronti a rapirlo a meno di un chilometro dallo Stadio Olimpico, attorno alle 22.30, proprio mentre 60 mila tifosi stavano festeggiando il miracolo della Roma contro il Barcellona. In tre volevano sequestrare un imprenditore per costringerlo a pagare un riscatto, picchiarlo e minacciarlo se non avesse collaborato. Lo hanno seguito, avevano pistole, passamontagna, il nastro isolante per legarlo, si sono appostati vicino a una villa che Fabrizio B., 40 anni, aveva appena acquistato, ristrutturato, inaugurato con una festa a Pasquetta.
Il piano era semplice: un rapimento mentre l'Olimpico era vigilato da centinaia di agenti per la partita di Champions, «se non collabora gli spezziamo le dita, lo picchiamo», si sono detti tra di loro, sperando o illudendosi forse che tutta l'attenzione delle forze dell'ordine fosse concentrata sulle misure di sicurezza allo stadio.
I tre banditi non sapevano però che da tempo erano pedinati dagli uomini della squadra mobile e da quelli del commissariato di San Basilio, che sono intervenuti poco prima che entrassero in azione. Fabrizio non si è accorto di nulla, solo più tardi ha saputo che la polizia lo aveva salvato da un rapimento.
Chi sono i banditi? Due sono romani, si chiamano Stefano Sirgiovanni di 59 anni, e Paolo De Santis di 49; il terzo è bosniaco, Mitar Marijanovic di 68 anni. Secondo la polizia quest'ultimo appartiene a un'altra banda, la «Pink Panthers», responsabile di molte rapine nelle gioiellerie anche all'estero. Era già stato arrestato nel 2011 per avere rapinato a Roma due goiellerie in via della Vittoria e in via del Babuino. Proprio le indagini su alcune rapine, avevano convinto la polizia a tenere sotto osservazione i tre.
Fin dal mattino di martedì hanno cominciato a pedinarli, per arrivare al colpo di scena della sera, quando mentre dallo stadio Olimpico arrivava il boato dei tifosi della Roma, gli agenti hanno bloccato i tre, sventando il sequestro a scopo di rapina. Resta una domanda: l'imprenditore aveva inaugurato la casa otto giorni, come faceva la banda a conoscere i suoi spostamenti? Perché aveva messo nel mirino proprio lui?
Mauro Evangelisti
Camilla Mozzetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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