Paolo, l'ex bidello ambientalista: «La mia missione? Salvare orsi, volpi e vipere»

Giovedì 28 Febbraio 2019 di Vittorio Pierobon
Paolo, l'ex bidello ambientalista: «La mia missione? Salvare orsi, volpi e vipere»
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VERONA - Sul monte Baldo, nel Veronese, la presenza dell'orso è ormai accertata. Si parla di due esemplari: M19, un plantigrado che da anni viene monitorato, e Paolo Cugildi, un ambientalista che trascorre buona parte dell'anno in solitudine in una malga a quota 1320. Personaggio straordinario, dalle grandi conoscenze scientifiche, nonostante una preparazione da autodidatta. È lui il primo a scherzare sul fatto di essere considerato un orso. Sa tutto sugli animali del Baldo, ha avuto incontri ravvicinati con l'orso, il lupo, le volpi. Può elencare i nomi scientifici di centinaia di specie di uccelli ed altrettante di funghi. Non sbaglia un colpo. Fa parte di commissioni scientifiche a livello nazionale e tiene lezioni nelle scuole. A vederlo lo scambi per il nonno di Heidi. Capelli e barba lunghi, fisico massiccio, 66 anni. Burbero, ma cordiale. Parla con cognizione e con proprietà di linguaggio. Si capisce che è innamorato del suo mondo. La natura è stata la sua università.
 
UN TEMPO ERA BIDELLO
«Sono nato a Verona in una famiglia povera, ho cominciato a lavorare da giovanissimo abbandonando presto gli studi. Facevo l'idraulico e guadagnavo bene, ma non mi restava tempo per i boschi. Allora ho trovato un posto da bidello». Ora ha mollato anche la scuola e vive in mezzo alla natura. «Ho solo il rimpianto di non aver studiato da giovane, ma con quello che ho studiato dopo penso che avrei preso tre lauree. Soprattutto di quelle che danno adesso». La sua passione sono gli animali più negletti, quelli che normalmente vengono evitati, che incutono paura mista a ribrezzo: le vipere e i pipistrelli. «Si tratta di animali estremamente utili, che pagano leggende e ignoranza. I pipistrelli, per esempio, sono stati rovinati dalle tante storie sul conte Dracula, sulla stregoneria e dalla falsa credenza che si attacchino sui capelli. Non è assolutamente vero. Invece è vero che divorano migliaia di zanzare in una notte. Io consiglio a tutti di mettere una casetta per pipistrelli in terrazza: è il modo migliore per liberarsi delle zanzare. E se vogliamo entrare in dettagli meno simpatici, il guano di questo animale è uno strepitoso fertilizzante».
CONTRO LE LEGGENDE...
Stessa difesa d'ufficio per le vipere: «In Italia non è mai morto nessuno per un morso di vipera. E io in questo sono un esempio vivente: tra me e il mio assistente siamo stati morsi 23 volte. Il veleno che viene inoculato è poco ed inoltre i denti sono piccoli e non riescono mai a penetrare in profondità». Cugildi smantella tutte le nozioni comunemente diffuse riguardo alla vipera: «Sbagliato, in caso di morso, stringere l'arto con un laccio emostatico: può provocare cancrena. Sbagliato succhiare il sangue dalla parte ferita, c'è solo il rischio di infettarsi attraverso la bocca. Inutile il siero antivipera, ormai ci sono anticorpi più efficaci». Ma allora, se si viene morsi da una vipera cosa si deve fare? «Primo restare calmi, perché il veleno impiega molte ore per agire. Va lavata la parte esterna, per eliminare eventuali spruzzi, dopo va fasciata con una guaina elastica, senza stringere troppo, e poi ci si può recare all'ospedale con la massima tranquillità. Perché, ripeto, non si muore per il veleno della vipera. I casi mortali sono stati provocati da infarto per la paura, oppure da choc anafilattico causato dal siero».
...E LE CREDENZE POPOLARI
E già che ci siamo, Culgidi smonta altre due-tre credenze popolari: «Le vipere non salgono sugli alberi, quindi non si può essere attaccati dall'alto. Non sanno saltare. Non riescono a forare un pantalone robusto, perché i denti sono piccoli. I punti vulnerabili per l'uomo sono solo mani e braccia». Le lezioni del vecchio del Baldo sono molto seguite. Nei paesi caldi la Malga Natura, che gestisce con i soci del Gruppo micologico dell'Orto di Dolcè, di cui è presidente, è meta di un pellegrinaggio di appassionati che vanno ad ascoltare i suoi racconti. Per chi si adatta c'è anche posto per dormire, in una camerata con otto letti. Ma un posto è fisso per Paolo. Fino allo scorso anno l'attrattiva era la vasca delle vipere. Un rettilario con una decina di esemplari catturati da Cugildi, che ha un permesso, rilasciato dal ministero dell'Ambiente che autorizza, su tutto il territorio nazionale, la cattura e detenzioni di rettili. «Adesso però smetto - tuona Paolo - troppa burocrazia per i miei gusti». Gli animali servivano per lezioni ai visitatori. La condizione di cattività sembra una contraddizione per un ambientalista.
VOLPI E LUPI
Altri animali con un difficile rapporto con l'uomo sono volpi e lupi. E Cugildi è dalla loro parte. «Le volpi vengono massacrate ingiustamente dai cacciatori, perché dicono che mangiano i fagiani. In realtà le volpi fanno stragi di roditori. E se entrano nei pollai è perché non vengono costruiti bene». Un vero avvocato della natura, convinto assertore anche della convivenza tra uomo e animali predatori. «Per Cugildi gli incontri ravvicinati non sono un problema. Anzi sono gli animali che vanno a trovarlo. Lui li aspetta per ore e poi scatta splendide fotografie. Migliaia di immagini. «Devono continuare ad avere paura dell'uomo, solo così si salvano. Stando lontani dall'uomo». Proprio come fa l'orso del Monte Baldo.
Vittorio Pierobon
(vittorio.pierobon@libero.it) 
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Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 10:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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