I vandali di San Marco dal sindaco: ​«Pronti a lavorare gratis per la città»

Venerdì 5 Ottobre 2018 di Tommaso Borzomì
I vandali di San Marco dal sindaco: «Pronti a lavorare gratis per la città»
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VENEZIA - Evidentemente la pressione sui media, sui social, il fatto di essere stati tutti identificati da polizia locale e carabinieri e la prospettiva di un processo e di un risarcimento che potrebbe ricadere sulle loro famiglie hanno fatto il loro effetto.
 

 


Due dei quattro giovani che la notte tra venerdì e sabato avevano preso parte al vandalismo del leoncino di destra in piazza San Marco, hanno chiamato il Comune e sono stati ricevuti dal sindaco Luigi Brugnaro. Come lui aveva peraltro auspicato. Si tratta di un ragazzo e di una ragazza, entrambi ventunenni studenti dell'Accademia. Lui bresciano, lei di Trento.
 
LE SCUSE
I due, di fronte a Brugnaro, che non ha risparmiato loro il suo rimprovero, hanno voluto scusarsi con tutta la città per il deprecabile gesto d'offesa arrecato a Venezia e al suo patrimonio artistico, oltre che alla memoria di migliaia di residenti che di quei Leoncini hanno fatto un simbolo della propria infanzia. 
Compresa la gravità della loro condotta e anche per cercare di evitare spiacevoli strascichi processuali, hanno detto di essere pronti a prestare lavoro a titolo gratuito per ripagare la comunità dei danni subiti.
ESEMPIO POSITIVO
Il sindaco, pur ribadendo ai ragazzi l'insensatezza del gesto compiuto che resta, comunque, ingiustificabile, ha accolto la loro disponibilità e li ha sollecitati ad intraprendere un percorso che li porti a diventare testimonial positivi del rispetto che Venezia merita, contribuendo così, anche, ad evitare pericolose emulazioni. Da molti anni, infatti, Venezia è nel mirino di giovani dalla bomboletta facile. Non artisti, ma gente che ha pensato di dare un senso alla propria esistenza mettendo un tag (la loro firma) sugli intonaci delle case pubbliche e private e, quel che è peggio, anche su monumenti storici. Impossibile non ricordare com'era stato ridotto il ponte di Rialto prima del restauro, che si è concluso pochi mesi fa. E impossibile anche non ricordare gli sfregi alle facciate in pietra d'Istria degli antichi palazzi della città, difficilissimi da togliere per la porosità del materiale. In questo caso, a San Marco e ai Carmini, non si parla neppure di tag, ma di imbrattamento puro e semplice.
L'ASSOCIAZIONE
La punizione esemplare richiamata da più parti nei confronti di questi non vede del tutto d'accordo l'associazione Masegni e Nizioleti, che da anni si impegna direttamente per il decoro e la pulizia della città chiede rispetto per tutta la città e non solo il leoncino: «È bello che si sia deciso di pulirlo subito, ma su tutti gli altri vandalismi della città le istituzioni cosa dicono?», spiega Alberto Alberti, presidente dell'associazione. Il riferimento è ad atti vandalici passati che, sebbene abbiano un colpevole, non hanno una soluzione, a partire dalla zona di palazzo Labia.
«Una francese era stata colta in flagrante un anno e mezzo fa mentre imbrattava i monumenti con una stella blu. Il problema più eclatante a livello monumentale riguarda la stella sulla statua di San Giovanni Nepomuceno posta all'angolo tra il Rio di Cannaregio e il Canal Grande. Si tratta di uno sfregio difficile da restaurare a causa della porosità della pietra, un danno non da poco. Ci chiediamo, visto quanto è passato, semmai verrà tolta e se le si manderà il conto per il restauro o no, visto che si tratta di un'artista». 
Un'altra lamentela riguarda il ponte di Calatrava: «Ok, c'è un'indagine in corso - prosegue Alberti - ma il colpevole dello sfregio alle vetrate del ponte è stato individuato in un milanese. L'azione vandalica risale ad oltre un mese fa, alle istituzioni non pare il caso di sostituire i vetri, mandando il conto all'interessato? O dobbiamo tenerci questi segni per sempre?». 
LA RICHIESTA
L'appello di Alberti e dell'associazione è chiaro: «Non è possibile subire queste azioni soprattutto quando si sappia chi sia stato. Bisogna mandare il conto a chi si sia reso protagonista del gesto e far sì che paghi».
Al contempo l'associazione si dice disponibile ad accogliere i vandali del leoncino: «Se vogliono venire al prossimo cleaning day che faremo il 14 ottobre prossimo a San Barnaba, che vengano. Saranno accolti a braccia aperte, anche solo per vedere quanta fatica si faccia a mettere a posto certi vandalismi». Alberti spiega che con il buon esempio sia possibile ottenere risultati: «Siamo contenti che sia passato un anno dall'intervento a San Francesco della Vigna e tutto sia integro, dando il buon esempio sul campo le cose possono migliorare e forse i vandali si scoraggiano». 
Tomaso Borzomì
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Ultimo aggiornamento: 16:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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