Torcello, il cinguettio della laguna studiato dall'ex regatante ornitologo

Mercoledì 13 Febbraio 2019 di Vittorio Pierobon
Torcello, il cinguettio della laguna studiato dall'ex regatante ornitologo
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Da una parte il terreno che Arrigo Cipriani ha riportato alla destinazione originaria di carciofaia, dall'altra un campo su cui spicca, seppur coperta dalla vegetazione, una torretta in legno. Qualcosa si muove a Torcello, una delle isole più affascinanti di Venezia, un tempo sede vescovile e intensamente popolata, ora ridotta a soli 13 abitanti, ma meta di decine di migliaia di turisti che arrivano, scaricati dai barconi del mordi e fuggi, per visitare le magnifiche vestigia che risalgono all'epoca romana e bizantina. Uno dei tanti piccoli paradisi sparsi nella laguna veneziana. E qui che Davide Prevedello, 53 anni, fisico da Bud Spencer, ha deciso di giocare la sua scommessa: far scoprire la bellezza della natura a bambini e ragazzi, tanto bravi a navigare in internet, ma così scarsi nel muoversi tra le acque lagunari.
MIMETIZZATI
Creare una postazione per vedere gli uccelli nel loro habitat naturale. Birdwatching, si dice nel linguaggio globale, osservazione degli uccelli, si capisce meglio. L'importante è essere mimetizzati per non spaventare i volatili. «Lo sa che in tutta la laguna non esisteva un punto dove osservare e studiare gli uccelli? È incredibile, i nostri ragazzi non sanno quale meraviglia della natura li circondi. Io sono nato in barca e da ragazzo andavo in giro per la laguna con un sandolo s-ciopon e vogavo alla valesana». Meglio tradurre subito. Il sandolo è una tipica barca a chiglia piatta da laguna, nella versione s-ciopon si usava per la caccia, appoggiando la lunga spingarda tra prua e poppa. La valesana è una vecchia tecnica di voga in piedi con i remi tenuti incrociati. Il gergo di Prevedello, che ha studiato economia e come attività primaria fa il consulente finanziario, denota radici profondamente veneziane. «Ho la fortuna di essere stato educato da mio padre a pane e laguna. Sono cacciatore, ma profondamente rispettoso dell'ambiente. Non sono le doppiette a danneggiare la laguna, ma il moto ondoso. Ma lo sa che un'onda di un barcone può fare strage di nidi tra le barene? Per questo cerco di insegnare ai giovani l'amore per l'ambiente».
TRA I CANALI
«L'idea del birdwatching è nata per caso. Da tempo però pensavo che dovevo fare qualcosa per difendere la laguna. Avevo già costituito con un gruppo di amici Laguna Venexiana onlus, che mette assieme ambientalisti, cacciatori, pescatori e sportivi, con lo scopo di ripristinare le condizioni ambientali originarie. Una mattina del 2012, tornavo da una battuta di caccia con mio padre e ci siamo fermati, come tradizione, a prendere un caffè al Ponte del Diavolo a Torcello. È stata un'illuminazione: ho visto il cartello vendesi su un campo ricoperto di rovi e sterpaglie. Ho capito che quella era la terra promessa che cercavo, in un punto strategico della laguna, vicino ad una pozza d'acqua dove si fermano migliaia di uccelli. Ho deciso di comprarlo, nonostante la disapprovazione di mio padre». Era una sfida, trasformare un campo degradato in un giardino. Ma Prevedello è uomo che ama le sfide.
UN PASSATO DA REGATANTE
Nel suo passato c'è anche una fase di regatante, un campione capace di qualificarsi per 10 Regate Storiche e vincere in carriera 56 bandiere, l'equivalente delle medaglie. Ha vogato in barca con grandissimi campioni, da Franco Dei Rossi Strigheta a Ivo Redolfi Tezzat che, fino a pochi anni fa, in coppia con SuperD'este (al secolo Giampaolo D'Este), era il grande rivale dei cugini Vignotto. «Acqua passata - si schernisce Prevedello - sono arrivato alle regate molto tardi a trent'anni. Io remavo fin da ragazzino, però non avevo mai pensato all'agonismo. Un giorno mi ha visto in acqua Franco Dei Rossi, gondoliere, figlio del grande Strigheta e mi ha invitato a provare. Mi sono iscritto a una regata per voga alla valesana a Burano. Pensavo di venire umiliato dai campioni che gareggiavano. Invece dopo un po' mi sono girato e ho visto che avevo fatto il vuoto». Era il 1996, la sfida per Prevedello era qualificarsi per la Regata Storica. Passare dalla voga alla valesana a quella a un remo su gondolini non è cosa semplice. «Il primo anno ho mancato la qualificazione per pochi secondi, battuto da Crea, uno dei più grandi campioni del secolo scorso. L'anno dopo mi sono qualificato. Sfida vinta».
NELL'OASI ORNITOLOGICA
Torniamo a Torcello e al Birdwatching lodge. «Naturalmente quando ho acquistato il terreno molti pensavano ad una speculazione. Chi è il matto che compra e rimette a nuovo un terreno per vedere gli uccelli? Su Torcello ci sono sempre strani appetiti. Per fortuna che poco dopo Cipriani ha acquistato il terreno confinante per coltivare carciofi. Se il grande Arrigo voleva solo usare la terra per la sua vocazione naturale, l'agricoltura, ci stava che il piccolo Davide volesse osservare gli uccelli. Mi hanno dato i permessi e ho costruito la torretta di osservazione. Tutta in legno, è alta 5,70 metri ed è mimetizzata da acacie e arbusti di pitosforo. All'interno vi sono apparecchiature sofisticate per l'osservazione con grade capacità di ingrandimento. I visitatori possono fotografare gli uccelli e mandare immediatamente una mail a casa con la foto».
VISITE GUIDATE
Per ora le visite sono limitate alle scolaresche. Gruppi di 30-40 persone per non disturbare i volatili e per motivi di sicurezza. Arrivano con un bragozzo condotto spesso da Gloria Rogliani, altra grande regatante e amante della laguna. Chi vuole provare l'emozione deve prenotare contattando Davide via email (davide.prevedello@hotmail.it). Gli orari migliori per gli avvistamenti sono l'alba e il tramonto. Ma cosa si può vedere? Prevedello parte a raffica: «In laguna c'è un campionario di specie enorme. Sempre di più, alcune anche rare. Sono arrivati i gruccioni, gli ibis, i fenicotteri. Poi ci sono aironi, svassi, chiurli, garzette, totani, pivieri, pavoncelle, germani reali, alzavole, marzaiole, tutti i tipi di picchio, l'upupa e molte altre. Non vorrei sembrare contraddittorio, ma cominciano ad essercene troppi. Alcune specie sono dannose per l'equilibro lagunare. Penso ai cormorani che saccheggiano le valli da pesca, e anche ai magnifici fenicotteri che arano i fondali delle barene». Sorge il dubbio che l'animo cacciatore prenda il sopravvento sul Prevedello ambientalista. «Non penso alla caccia selettiva, come si fa per i cervi sul Cansiglio, penso a misure per gestire l'avifauna. Per esempio per i fenicotteri, che amano le acque più salate, andrebbe creata una sorta di riserva in mezzo alla laguna. L'importante è che cresca la consapevolezza di quale valore ha l'habitat lagunare. Il mio osservatorio è solo una goccia, si potrebbe fare molto di più. Sa cosa sogno? Di vedere i giovani abbandonare i barchini a motore e tornare a remare. Nel silenzio, ascoltando il canto degli uccelli».
(vittorio.pierobon@libero.it)
 
Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 10:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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