Quattro indagati. Luca Brugnerotto, 39 anni, di Salgareda, come amministratore unico della Bc Service, ditta con sede legale a Volpago del Montello e un altro stabilimento a San Donà, quello dove venerdì scorso è morto Giuliano De Seta, 18 anni, studente dell'Itis Leonardo Da Vinci di Portogruaro, e come tutor aziendale ex lege del diciottenne, ai suoi primi giorni di progetto alternanza scuola-lavoro. Anna Maria Zago, dirigente scolastica del Da Vinci, in qualità di firmataria del contratto di stage. Poi un professore del Da Vinci, responsabile del servizio alternanza scuola-lavoro di De Seta. E ancora il responsabile della sicurezza della Bc Service.
IL GIALLO
Ciò che manca nelle indagini certosine portate avanti dai carabinieri della compagnia di San Donà di Piave e dai tecnici dello Spisal dell'Ulss 4, è il nome del tutor aziendale che avrebbe dovuto accompagnare Giuliano De Seta nel suo percorso di formazione in ditta. Legge vuole che, in assenza del nome, sia lo stesso amministratore a rispondere penalmente della posizione ma le indagini continuano per cercare di capire se - e come mai - De Seta sia stato lasciato da solo durante il lavoro. Per capire chi dovesse seguire lo studente del Da Vinci sono stati quindi acquisiti i documenti dello stage, nel quale sono indicate tutte le posizioni di responsabilità, come - ad esempio - il professore tutor scolastico, ora sotto inchiesta. Possibile quindi che nelle prossime ore l'inchiesta si allarghi arrivando a coinvolgere (se individuato) il responsabile aziendale dello stage. Fondamentale, per capire come siano andate le cose, l'esito del sopralluogo e delle verifiche eseguite dal personale dello Spisal al fine di individuare eventuali anomalie sui macchinari in uso o violazioni delle norme e dei dispositivi in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Era un ambiente che conosceva, quello dell'azienda di via Alessandro Volta, nella zona industriale, perché Giuliano vi aveva già lavorato nei due mesi estivi, luglio ed agosto, con un regolare contratto di apprendistato.
Ieri sera Ceggia tutta si è unita nella chiesa del paese dove Giuliano De Seta abitava per una veglia di preghiera per il diciottenne.
IL FATTO
Giuliano De Seta aveva inizio lo stage il 12 settembre e avrebbe dovuto continuarlo per tre settimane. Alle 17 di venerdì stava avvitando (sembra senza un macchinario) una barra di ferro di venti quintali, sostenuta da due cavalletti. All'improvviso - perché dovranno dirlo le indagini - la barra è caduta travolgendo il diciottenne. Sarà l'autopsia a dire dove Giuliano sia stata colpito e quale sia stata, in definitiva, la causa della morte del giovane. Da lì poi partiranno gli altri accertamenti, quelli necessari a setacciare fino in fondo la storia.