Quarto d'Altino. Lucio, 59 anni, morto a pochi mesi dalla pensione: desiderava trascorrere più tempo con la moglie Mirella e la figlia Elisa

Venerdì 10 Novembre 2023 di Fabrizio Cibin
Lucio, 59 anni, morto a pochi mesi dalla pensione: desiderava trascorrere più tempo con la moglie Mirella e la figlia Elisa

QUARTO D'ALTINO - Fra pochi mesi sarebbe andato in pensione e avrebbe potuto così abbracciare ancora di più la vita familiare, con la moglie Mirella Cester e la figlia Elisa, di 28 anni, di cui andava particolarmente orgoglioso per quella laurea da poco conseguita in Giurisprudenza con il massimo dei voti. Ed invece il desiderio di Lucio Buso si è tragicamente interrotto, nell'incidente stradale di mercoledì sera, mentre rientrava a casa.
Aveva 59 anni ed ancora molto da dare, così come faceva quotidianamente con il cuore e la passione per l'Oras, l'Ospedale riabilitativo di alta specializzazione di Motta di Livenza, per il quale lavorava dalla sua costituzione, nel 2004, con la qualifica di manutentore.

Un ruolo che prevedeva anche giornate di "reperibilità", com'erano quelle di questa settimana utilizzando l'auto aziendale, dopo aver terminato nel primo pomeriggio. Quindi mercoledì sera, quando è avvenuto il tragico incidente poco dopo le 19.30, non stava rientrando a casa dal lavoro, come inizialmente si era supposto.

LA TRAGEDIA

Con la Ford Focus dell'Oras stava percorrendo la PortegrandiQuarto d'Altino: per cause in corso di accertamento da parte dei carabinieri di San Donà, pare abbia invaso la corsia opposta proprio quando stava sopraggiungendo una Cupra, alla cui guida si trovava un 38enne, anche lui di Quarto d'Altino. Terribile l'impatto. Per Buso non c'è stato nulla da fare, mentre l'altro automobilista, una volta stabilizzato, è stato trasferito all'ospedale dell'Angelo di Mestre, dove si trova ricoverato in gravi condizioni; non sarebbe, comunque, in pericolo di vita.
I funerali di Lucio Buso, la cui salma è stata messa a disposizione dell'autorità giudiziaria, non sono stati ancora fissati. Originario di Altino, dove ha trascorso la sua infanzia (gli ex ragazzi di allora lo ricordano a giocare a pallone in parrocchia), Buso si è poi trasferito a Quarto d'Altino, dove viveva tutt'ora con la famiglia. Ex dipendente del Suem di Mestre, dal 2004 aveva trovato lavoro all'Oras di Motta di Livenza, in pratica da quando è nata questa realtà. Aveva la matricola numero "13", a testimonianza di come fosse stato tra i primissimi dipendenti. Oltre a fare il manutentore, al bisogno si occupava del servizio di trasporto sempre con i mezzi-navetta dell'Oras di quei pazienti che, magari per assenza di familiari, non potevano muoversi autonomamente.
Nella struttura, diretta dalla dottoressa Orianna Romanello, ieri è stata una giornata molto difficile. Buso viene ricordato come un collaboratore molto presente, puntuale, serio e attaccato al lavoro che svolgeva. Una doppia tristezza in considerazione del fatto che il prossimo anno, quello del ventennale, Lucio sarebbe dovuto andare in pensione. Tanti i commenti della gente di Quarto d'Altino anche in Facebook. «É la testimonianza del dolore che ha colpito tutta la collettività ha commentato il sindaco Claudio Grosso . Ho il ricordo di una persona estremamente buona ed educata. Alla famiglia vadano le condoglianze mie personali e di tutta l'amministrazione».

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