Tavolini e sedie di bar e ristoranti invadono le calli e i turisti protestano

Mercoledì 10 Ottobre 2018 di Michele Fullin
Tavolini e sedie di bar e ristoranti invadono le calli e i turisti protestano
7
VENEZIA Sarà un'impressione, ma questa estate i plateatici sembrano essere spuntati come funghi anche in luoghi completamente vergini (fino ad ora) dalle occupazioni di suolo pubblico o improbabili. È l'effetto combinato della deleteria liberalizzazione dei pubblici esercizi e della mancanza di un assessore al Commercio da oltre sedici mesi che dia indirizzi precisi agli uffici del Comune. Perché è logico che, in mancanza di scelte politiche si applicano i regolamenti esistenti. E quelli non fanno il bene della città

. TAVOLINI OVUNQUE Che sedie e tavolini di bar e ristoranti stiano invadendo sempre di più il suolo pubblico è un dato di fatto. Certamente alcuni plateatici non saranno nuovissimi, ma altri lo sono. Perché sono stati autorizzati? Occupare calli e campi con sedie e tavolini in una città invasa quotidianamente da una media di 50mila turisti cui si aggiungono molte migliaia di pendolari e gli stessi residenti (53mila) non sembra essere una buona idea. Tra l'altro, sono spesso anche gli stessi turisti a lamentarsene.
 
LE GUIDE Il presidente delle Guide turistiche autorizzate, Stefano Croce, ha ben presente il problema, visto che spesso lui e i suoi colleghi vengono apostrofati per portare turisti in zone dove è difficile passare. «Se aumentano i turisti e si stringono le calli - dice - non possiamo pretendere che si cammini in modo confortevole a Venezia. La gente se la prende con le guide che portano i gruppi. Ma il problema è che le calli sono oggi molto più strette. In certi punti, inoltre, le persone disabili sono sempre più in difficoltà, al di là dei tentativi fatti per agevolare la loro mobilità». IL COMUNE A Ca' Farsetti allargano le braccia. Nelle aree non pianificate attraverso i cosiddetti Pianini vale il Regolamento esistente che ha le prescrizioni oggettive (metratura, larghezza della calle, distanza dal locale e altro ancora) e, una volta rispettati i parametri, gli uffici devono concedere il plateatico. Adesso sembra che finalmente si sia deciso di sospendere il Regolamento per l'occupazione di suolo pubblico. Una volta sospeso, il Consiglio comunale avrà il tempo di aggiornarlo e renderlo più adeguato ai tempi. Un esempio: l'obbligo di un bagno, per chi ha 150 coperti non può essere sufficiente. Ce ne dovrebbero essere in numero adeguato. Questo varrebbe, comunque, solo per i nuovi arrivati. La delibera di Giunta dovrebbe essere discussa entro breve. «Stiamo verificando le segnalazioni - commenta l'assessore Renato Boraso, che non è titolare del Commercio, ma ha seguito per un certo tempo la predisposizione dei Pianini - e potrebbe essere che alcuni dei plateatici che dite siano stagionali, ma altri potrebbero essere non autorizzati. Per questo verificheremo». Di plateatici stagionali c'è qualcuno che non ne vuol sentire proprio parlare. «Sono assolutamente contrario alle concessioni stagionali - afferma il presidente della Commissione attività produttive Paolo Pellegrini - perché è proprio nella stagione calda che si creano i maggiori problemi di intasamento della viabilità». 

Ultimo aggiornamento: 13:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci