Autobus come scatole di sardine: la lotta quotidiana dei pendolari per arrivare a Venezia

Domenica 21 Ottobre 2018
Autobus come scatole di sardine: la lotta quotidiana dei pendolari per arrivare a Venezia
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I pendolari assicurano che ogni fine settimana, a quella fermata, è un dramma. E in queste condizioni arrivare al lavoro, magari in orario come avviene in altre città venete, è quasi un sogno. Ma che un autobus diretto in centro storico non riesca nemmeno a chiudere le porte per ripartire, a fine ottobre, la dice lunga e forse dovrebbe far riflettere chi garantisce e regola il servizio e i flussi turistici in una città costantemente presa d'assalto dai visitatori.
Accade spesso e il caso si è ripetuto, con una certa precisione, anche ieri mattina attorno alle 10 all'ultima fermata di via della Libertà prima del ponte della Libertà. Li molte persone parcheggiano l'auto e iniziano a sperare di salire sul primo mezzo che passa. Essendo sabato il passaggio degli autobus diretti a piazzale Roma non è così frequente e quindi, come accade in queste circostanze, il gruppo di pendolari spazientiti e di turisti a dir poco  sorpresi si fa sempre più numeroso. Partono le prime imprecazioni quanto un bus nemmeno si ferma tanto è pieno di gente. E qui i visitatori stranieri iniziano seriamente a preoccuparsi. 
STIPATIDopo dieci minuti ne arriva un altro che seppur quasi al limite (i volti sono a pochi centimetri dai vetri) questa volta si ferma. A fatica si aprono le porte, qualcuno spintonando riesce anche a farsi valere e a salire, ma in uno degli ingressi posteriori la porta proprio non si richiude. L'ultimo che è salito, che di fatto è il colpevole di questo bel servizio, viene redarguito da quelli che sono all'interno e invitato a far ripartire il mezzo. Le porte non si chiudono e l'autobus è ancora fermo. Non essendo una strada isolata di campagna si crea rapidamente un discreto incolonnamento di veicoli e un autoarticolato, fermo dietro il mezzo Actv, decide di superare il mezzo pubblico. Insomma, una situazione anche pericolosa. A questo punto l'ultimo pendolare decide di scendere e la situazione, improvvisamente, torna alla quasi normalità. Solo a questo punto, le porte si chiudono e il mezzo Actv può ripartire.
All'abbonato non resta che recuperare altre critiche da parte di chi è rimasto a terra in attesa del prossimo mezzo che possa comunque assicurare qualche centimetro vitale in più.
Va detto che stiamo parlando di una situazione di caos ed affollamento di fine ottobre, in queste condizioni non è poi difficile prevedere cosa accadrà quando a Mestre, dopo la primavera, apriranno altre strutture ricettive. La conferma di un quadretto a dir poco fuori controllo arriva dai veneziani che ieri mattina si trovavo in piazzale Roma e che, ad una certa ora, hanno iniziato a vedere scene di bus stracarichi in arrivo al terminal.
G.P.B.
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