Morire di eroina a vent'anni: due vittime in appena cinque giorni

Sabato 2 Marzo 2019 di Davide Tamiello
Morire di eroina a vent'anni: due vittime in appena cinque giorni
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MESTRE - Due morti in cinque giorni. L'eroina continua a mietere vittime in città. L'ultima è un ragazzo di 20 anni, M.D., di Mestre, morto venerdì 22 febbraio dopo due giorni di coma in un ospedale del Trevigiano. Il giovane (di cui omettiamo il nome per tutelare il fratello minorenne) era stato trovato in overdose, privo di sensi, nei bagni dell'Ovs, all'interno del centro commerciale Le Barche, mercoledì 20 febbraio. A dare l'allarme era stato uno dei vigilanti in servizio al centro durante il servizio di controllo serale. Insospettito dal fatto che una delle porte fosse chiusa a chiave, e che nessuno rispondesse alle sue ripetute chiamate, ha chiesto la collaborazione dei colleghi per aprirla. Il giovane è stato trovato a terra con la siringa a lato. 
 
SOCCORSI VANII medici del Suem, dopo avergli somministrato il naloxone, il farmaco che funge da antidoto al principio attivo dell'eroina, hanno iniziato le manovre di rianimazione. Il cuore del ragazzo aveva ripreso a battere, ma le condizioni apparivano comunque disperate. Appena la situazione si è stabilizzata per il trasporto, il giovane è stato portato al pronto soccorso dell'Angelo in area rossa. Dopo averlo sottoposto a vari accertamenti, è stato intubato e trasferito in rianimazione ad Oderzo in prognosi riservata. Il giovane, 24 ore prima, era finito in ospedale a Mestre per una situazione analoga. Dopo due giorni di ricovero, in cui non ha mai ripreso conoscenza, è deceduto. M.D., italiano di origini brasiliane, viveva a Carpenedo. Una famiglia che, anni fa, aveva già vissuto una tragedia: il fratello di M.D. era morto a causa di una grave malattia. Un ragazzo con molte fragilità, il 20enne, che dopo gli studi aveva preso una strada pericolosa, entrando nel mondo delle droghe pesanti. La famiglia l'aveva affidato a una comunità, nella speranza che potesse trovare una via d'uscita. Mercoledì, l'ultima letale dose. Stesso destino per un 44enne mestrino, trovato morto domenica, nella sua auto, dopo essersi iniettato una dose di eroina. Due casi in un tempo così limitato che mettono in luce il ruolo di Mestre come piazza dello spaccio del Nordest.
I GRUPPIIn principio era l'eroina gialla, droga potenziata e venduta dal clan dei nigeriani. Tagliata con un medicinale, lo stesso utilizzato per gli sciroppi per la tosse, ha un principio attivo del 30 per cento. Enorme, rispetto alla roba normale. Il punto, oggi, invece, è soprattutto legato alle quantità. La droga in circolazione in città, infatti, è sempre più. I tossicodipendenti la trovano con estrema facilità, e il rischio di morte cresce in maniera direttamente proporzionale. Non è un caso che i carabinieri, pochi giorni fa, abbiano intercettato un carico da 3,5 chili. I chili, a Mestre, sono sempre stati una rarità. La droga, importata da altrove, arrivava giusta giusta per soddisfare il fabbisogno giornaliero/settimanale della domanda. Evidentemente, questa è cresciuta e i nuovi gruppi stanno correndo per impossessarsi del monopolio in città. La polizia aveva spezzato il primo gruppo, quello dei nigeriani, con la retata del 10 luglio scorso. Passati loro, era stata la volta dei tunisini. Meno organizzati, meno stanziali, ma comunque pericolosi. Il loro giro era stato stroncato in partenza, o quasi, dai carabinieri, con 13 arresti. Infine, pochi giorni fa, tre giovani albanesi, due fratelli e un loro cugino, che avevano allestito un vero e proprio laboratorio per la produzione dell'eroina in casa, a Mira, per poi rifornire le piazze di Marghera e Mestre, in particolare nella zona del rione Pertini. Non è da escludere che nuovi gruppi stiano pensando di riorganizzarsi, per cercare di tornare in auge. La repressione delle forze dell'ordine, però, potrebbe non essere sufficiente a cambiare la rotta di un fenomeno che ormai appare cristallizzato. Motivo per cui anche il Comune sta mettendo in campo le unità di strada per cercare di intervenire principalmente sulla domanda, almeno quella delle nuove generazioni. 

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Ultimo aggiornamento: 11:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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