Il mercato nero dei masegni di Venezia: tolti e venduti al mercato nero per 195 euro al metro quadro

Venerdì 8 Febbraio 2019
Il mercato nero dei masegni di Venezia: tolti e venduti al mercato nero per 195 euro al metro quadro
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VENEZIA - «C'è un mercato clandestino dei masegni di Venezia che vengono venduti su internet a 195 euro al metro quadro». La denuncia del consigliere fucsia Maurizio Crovato è solo l'ultimo capitolo di una lunga controversa iniziata con la posa dei cavi sotterranei necessari per portare la banda larga in centro storico, che ha richiesto la rimozione e lo stoccaggio della pavimentazione ottocentesca composta in gran parte da blocchi di pietra euganea. In accordo con l'amministrazione comunale le due ditte incaricate dei lavori di posa della banda larga, hanno accatastato i masegni in calle Priuli a Cannaregio dove, secondo molti veneziani, vi sarebbero movimenti notturni per il trafugamento degli stessi masegni. Di dicuro, come dimostrano le foto, i masegni non sono protetti e vengono ammassati alla rinfusa. 
 
IL DEPOSITO«In calle Priuli i masegni non sono stati numerati e si trovano depositati in strutture inidonee alla custodia - ha riferito ieri Crovato durante i lavori della quarta Commissione consiliare e si tratta di un'area che di notte è isolata e senza telecamere di sorveglianza».
«I masegni dovrebbero essere catalogati e stoccati e portati nell'area di calle Priuli ha ricordato in aula anche la consigliera Pd Monica Sambo mentre è nota a tutti la presenza di masegni accatastati, danneggiati e abbandonati per settimane dietro l'imbarcadero di San Marcuola». 
«Ci chiediamo se Venezia non stia perdendo il suo selciato storico», ha osservato il consigliere Renzo Scarpa. 
L'ASSESSORE«Se qualcuno ritiene che ci siano stati furti di masegni allora lo denunci ha replicato in aula l'assessore ai lavori pubblici Francesca Zaccariotto mentre per quanto riguarda le ditte che stanno eseguendo i lavori di posa della fibra ottica, queste sono tenute a riferire il numero dei bancali che vengono trasportati e la loro provenienza Una volta depositati in calle Priuli i bancali vengono recintati e chiusi con catene e tutta l'area viene sorvegliata dalle stesse ditte che fino ad oggi non ci hanno mai segnalato ammanchi di masegni, che sono stati invece usati per effettuare sostituzioni in altri cantieri di Venezia per lavori di ripristino della pavimentazione».
I LAVORI E LE DIFFIDEIn base ai dati illustrati in aula dall'assessore ai lavori pubblici, I lavori di manomissione dei masegni hanno interessato un'area di 10.300 metri quadrati, di cui 9.200 sono poi stati ricollocati dov'erano. Nei circa 1.100 metri quadrati mancanti la pavimentazione è stata sostituita con pozzetti in trachite. «I controlli sono stati fatti e solo in un numero limitato di casi è stata contestata alle imprese la qualità del ripristino ha precisato l'assessore Zaccariotto e in questi casi il Comune di Venezia ha inviato circa 30 diffide a cui sono seguiti degli interventi migliorativi sulla posa dei masegni. Tutti i lavori sono stati controllati dalla società Insula e dalla Direzione dei Lavori Pubblici che nel corso del 2018 ha inviato 85 diffide alle ditte che stanno eseguendo i lavori». 
Una risposta che non ha convinto i consiglieri interpellanti. «E' evidente che l'assessore nega l'evidenza - ha replicato Monica Sambo ci sono centinaia di foto di denuncia dello stoccaggio irregolare dei masegni. La realtà è sotto gli occhi di tutti e va affrontata facendo rispettare i protocolli e salvaguardando il patrimonio veneziano». Non tutti i consiglieri comunali sono però convinti che i masegni stoccati in calle Priuli possano essere trafugati nottetempo . «Ogni masegno persa almeno 40 chili ed difficile pensare che si possano portare via facilmente su una piccola imbarcazione ha spiegato in aula il consigliere della Lega Giovanni Giusto quindi non credo che quelli in vendita su internet siano i veri masegni veneziani».
Paolo Guidone
Ultimo aggiornamento: 9 Febbraio, 14:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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