Muore un'altra bottega storica: Marinello, per 70 anni le scarpe dei veneziani

Sabato 16 Dicembre 2017 di Raffaele Rosa
Muore un'altra bottega storica: Marinello, per 70 anni le scarpe dei veneziani
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VENEZIA - In 70 anni di scarpe ne hanno vendute a migliaia. Di ogni tipo, genere, misura e prezzo. Cannaregio, perde un altro pezzo della sua storia recente. Ha chiuso ieri, dopo un mese di fuori tutto e svendita totale, il negozio di calzature gestito dalla famiglia Marinello. Una storia iniziata nel 1946, subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, grazie a Bruno Marinello che con il suo Banco del Popolo vendeva le prime scarpe all'incrocio tra Rio Morto e il Rio Terà San Leonardo. «Mio nonno prese poi in affitto la prima metà del negozio a fianco del Cinema Italia - racconta il nipote Mattia Mio padre Paolo e poi mio zio Roberto iniziarono, come tanti, a lavorare nel pomeriggio dopo la scuola. Negli anni 70 e 80 il momento d'oro con mio nonno che, amante dello sport e del calcio, allargò il negozio prendendo in affitto i locali a fianco e quindi il piano superiore dove erano alloggiati sci e scarponi e tante, tantissime scarpe da calcio».

Un marchio, quello di Marinello, collegato alle società sportive del territorio, dall'Alvisiana al San Girolamo passando per il basket San Giobbe. Difficile, per chi abitava nel sestiere ma anche oltre, non aver mai comprato un paio di scarpe da Marinello: per fare sport, per la prima comunione, per camminare ogni giorno. «Quelli che oggi sono clienti adulti, uomini e padri di famiglia, alcuni già nonni a loro volta sono stati nostri clienti fin da piccoli».

Marinello chiude, una notizia che era nell'aria da tempo e che segue quella che è la tendenza del cambiamento del commercio a Venezia negli ultimi 25 anni. Il nuovo turismo, quello di massa mordi e fuggi non spende, non compra. I veneziani, primi clienti del negozio di calzature, sono sempre meno. «Abbiamo provato a rivolgerci anche ad una clientela turistica ma il foresto ha cambiato pelle prima di noi. E in questa zona senza residenti, con un mercato della frutta gestito da ambulanti spesso stranieri, i negozi storici non esistono quasi più». Tempo qualche giorno e le luci si riaccenderanno in quell'angolo tra calle dell'Aseo e il Cinema Italia. Per qualche mese i nuovi gestori venderanno abbigliamento in Temporary Shop. Poi nei locali inizieranno dei lavori per fare spazio ad un ristorante che probabilmente aprirà per l'estate. Per Paolo e Roberto, eredi di Bruno Marinello, dopo una vita passata in botega da oggi arriva la pensione. 
Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 12:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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