MESTRE - «Terminata la scuola ci eravamo dati appuntamento a fine mese, tra pochi giorni, per l'ultimo collegio docenti. Anche allora come sempre mi aveva salutato con il suo inconfondibile sorriso. Siamo tutti affranti. Non riusciamo a farcene una ragione». Antonietta Randazzo, dirigente dell'Istituto comprensivo Spallanzani di Carpenedo, fatica a parlare e a stento trattiene le lacrime. Manuel Tripargoletti era un suo docente, specialista di Scienze motorie alle elementari Rodari e Tintoretto.
IL RICORDO
«Era la sua prima esperienza. Ad appena 25 anni. Lo avevamo di fatto adottato, così giovane, così buono.
LA SCUOLA
La conferma di quanto Tripargoletti fosse apprezzato e stimato la si percepisce anche leggendo lo straziante post pubblicato su Facebook dal papà di uno dei suoi alunni.
«Grazie di tutto maestro! Mattia ti porterà sempre nel suo cuore! Mi parlava sempre di te e di come si divertiva nelle tue ore di ginnastica! Ricorderemo sempre come si lanciava vicino al finestrino per salutarti quando ti vedeva per strada e del vostro ultimo incontro sul tram! Riposa in pace Manuel un abbraccio a tutta la tua famiglia».
Il 25enne, calabrese di Paterno Calabro, paesino in provincia di Cosenza, si era trasferito da circa un anno a Mestre dopo aver ottenuto l'incarico alle primarie mestrine. Abitava alla Bissuola, in un appartamento in via Servi di Maria e divideva la stanza proprio con Alessandro Sorze, 23 anni, veronese di Legnago, che lo ha visto morire travolto dal treno quando insieme, sabato sera, a cavallo della mezzanotte hanno attraversato i binari nei pressi della stazione di Porto Marghera.
LO STRAZIO
La notizia della tragedia si è subito diffusa in Rete e il paese d'origine di Tripargoletti si è stretto attorno ai sui familiari, i genitori e il fratello maggiore Ernesto. «Lo conoscevo da oltre vent'anni. Lui anche i suoi genitori, Abitiamo poco distante. Il dolore è grandissimo. Manuel e non lo dico perché ora non c'è più, era un ragazzo fantastico, buono, umile, che si dava fare in maniera straordinaria». Francesco Dattis ha la voce rotta dalla commozione. «Ci dava una mano con la scuola calcio - continua - a Dipignano, era da un po' che non lo vedevo, da quando appunto era salito al Nord. D'estate andava fuori a fare le stagioni estive. Davvero una bruttissima notizia». Il gestore della palestra che frequentava Tripargoletti, a Paterno, lo aveva visto pochi giorni fa. Preferisce non comparire con nome e cognome: «Mi creda, è un dolore enorme. Non ci voglio credere. Manuel era buono, educato, gentile. Mi è venuto a salutare, era contento del suo lavoro come maestro di educazione fisica».
LA FAMIGLIA
I familiari di Tripargoletti sono stati avvisati nella notte dagli agenti della Polfer e si sono messi in viaggio per raggiungere Mestre dove arriveranno oggi. Manuel era il loro orgoglio. Il padre Andrea lavora per la società di raccolta dei rifiuti di Paterno, la madre Gilda è una collaboratrice scolastica. La salma del loro ragazzo è all'obitorio dell'ospedale di Mestre, a disposizione dell'autorità giudiziaria. Una volta terminate le incombenze scolastiche era pronto a trasferirsi in Sardegna per lavorare come bagnino.
M.And.