Fallimento e acquista all'asta: il liceo Parini rinasce in un'estate

Domenica 2 Settembre 2018 di Elisio Trevisan
Il liceo paritario Parini in via Torre Belfredo
MESTRE - Tutto in un’estate: dopo il fallimento lo storico liceo paritario Parini (aperto nel 1937) ha riacquistato all’asta la propria sede e giusto l’altro ieri ha siglato l’accordo con i sindacati per la riassunzione di tutti i dipendenti, una quarantina di persone tra impiegati e docenti. Il fallimento era stato avviato quando la madre del direttore Enrico Pizzoli era ancora in vita (Luciana Bordignon è scomparsa ad aprile del 2016 dopo essere stata rappresentante legale dell’istituto per cinquantanni ed esserne stata l’anima), soluzione individuata come migliore per risolvere le questioni di carattere ereditario; ora è stata la moglie di Pizzoli, Rita Marabello, ad assicurare i capitali necessari a completare l’operazione che ha visto i due riacquistare all’asta lo storico edificio all’angolo tra via Torre Belfredo e Calle De Lena.

Capitali che servono anche a garantire gli investimenti programmati per le numerose innovazioni, tra le quali la più recente è la sperimentazione del percorso quadriennale: è l’unico liceo in provincia ad essere stato ammesso dal ministero dell’istruzione lo scorso febbraio, e a giugno ha ottenuto la parità con gli istituti statali. «Ora possiamo partire con la campagna di orientamento e per il 2019-2020 offriremo anche questo ai nostri studenti - spiega Enrico Pizzoli -: così potranno mettersi al pari degli altri studenti europei». Il programma quinquennale verrà quindi portato a termine in quattro anni, con un anno che sarà più lungo (dall’1 settembre al 30 giugno) e la settimana più intensa.

STESSI INSEGNANTI Il corpo insegnante è già pronto e, con il riacquisto della sede è stato riconfermato in toto, con il preside Franco Mazzucco a guidarlo, anche se non è semplice per le scuole paritarie tenersi gli insegnanti che tendono a trasferirsi negli istituti pubblici: «Noi abbiamo costituito uno zoccolo duro, con insegnanti che sono con noi anche da 35 anni» afferma il direttore che è presidente regionale e nel direttivo nazionale dell’Aninsei (l’Associazione nazionale istituti non statali) e che da tempo ha lanciato l’allarme sulle nuove forme di reclutamento da parte della scuola pubblica che impoveriscono quella paritaria interrompendo i percorsi didattici: «Stiamo lavorando con i ministeri del Lavoro e dell’Istruzione per realizzare un nostro percorso di formazione che coinvolgerà naturalmente le Università».
In tal modo ai corsi statali si affiancheranno quelli privati anche se non impedirà agli insegnanti di scegliere tra le private e le pubbliche. «L’iniziativa serve a riequilibrare le forme di reclutamento ma è ovvio che gli insegnanti vanno dove stanno meglio, in particolare per stipendi e contratti - conclude Enrico Pizzoli -. Da questo punto di vista non ho timori a dire che qualche mio collega, per fidelizzare i docenti e garantire agli studenti continuità didattica, deve adeguarsi e pagare il giusto».
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