Casoni abusivi in laguna, il sindaco di Caorle finisce sotto inchiesta

Sabato 12 Gennaio 2019 di Monica Andolfatto
Casoni abusivi in laguna, il sindaco di Caorle finisce sotto inchiesta
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CAORLE - Dopo le perquisizioni della Guardia di Finanza in Municipio a Caorle e a casa del sindaco Luciano Striuli, ecco gli avvisi di garanzia. Nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Pordenone spuntano i nomi di un amministratore pubblico locale e di un dipendente comunale. A darne notizia, in un comunicato diffuso ieri, sono le minoranze della lista Miollo sindaco con i tre consiglieri Carlo Miollo, Rosanna Conte e Luca Antelmo e della lista Liberi e trasparenti con le due consigliere Marilisa Ferraro e Katiuscia Doretto.
Questo a seguito della conferenza dei capigruppo al termine della quale le opposizioni hanno depositato la revoca della richiesta di convocazione di un consiglio comunale ad hoc, avanzata per avere chiarimenti all'indomani della notizia dei sopralluoghi delle Fiamme gialle lagunari avvenuti lo scorso 18 dicembre con conseguente acquisizione di documenti e atti. Decisione presa all'unanimità dopo che - si riporta testualmente - «il presidente del Consiglio  comunale, assistito dal segretario comunale, ha fornito alcune informazioni in merito alle perquisizioni spiegando che rientravano all'interno di una indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Pordenone sulla quale attualmente vige il riserbo più assoluto, comunicando nello stesso tempo comunque che sono stati emessi due avvisi di garanzia nei confronti di un amministratore e di un dipendente comunale dei quali non sono state rese note le generalità». 

Informazioni troppo generiche, continuano i consiglieri «che non sarebbero state approfondite ulteriormente in un consiglio comunale, che si sarebbe dovuto peraltro tenere a porte chiuse, per cui ai cittadini non sarebbe stato fornito di conseguenza alcun ulteriore dettaglio».

Di qui il passo indietro rispetto alla mossa iniziale «anche per non inficiare il lavoro della magistratura rispetto all'inchiesta avviata, per cui responsabilmente riteniamo che le indagini debbano fare, a questo punto, il loro corso, assicurando comunque da parte nostra un'azione di controllo e di vigilanza, nei limiti e nei compiti del nostro ruolo di consiglieri comunali».

GLI INTERROGATIVI
Chi sono gli indagati? E soprattutto su cosa verte il fascicolo di cui è titolare il pm di Pordenone, Pier Umberto Vallorin, che coordina i militari della Sezione operativa navale della Finanza di Venezia?
Alcuni indizi porterebbero al primo cittadino e a un dirigente nell'ambito urbanistico andato in pensione. Sotto la lente di ingrandimento dell'autorità giudiziaria sarebbero finiti alcuni abusi edilizi in zona Falconera. Storie di casoni costruiti in aree demaniali e che pertanto avrebbero dovuto essere demoliti con ordinanze comunali. Come quella eseguita l'11 dicembre 2018 dopo un iter amministrativo cominciato 4 anni prima con la prima istanza di rimozione recapitata dal Comune al casonante che non ha dato alcun seguito a quanto prescritto: di qui l'abbattimento coatto.
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