Pesca, l'attacco Ue minaccia l'Adriatico. Operatori senza rimborsi

Domenica 16 Dicembre 2018 di Diego Degan
Pesca, l'attacco Ue minaccia l'Adriatico. Operatori senza rimborsi
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CHIOGGIA - Un passato che potrebbe andare a buon fine dopo due anni d'attesa, un futuro che sembra dare buone speranze ma un presente che potrebbe risolversi in una catastrofe. Con i pescatori pronti alla protesta generalizzata. È il quadro delle prospettive che riguardano il pagamento delle indennità del fermo pesca, ai marinai imbarcati e agli armatori, per gli anni 2017, 2018 e 2019, anni che presentano criticità diverse, legate a questioni burocratiche ma anche, soprattutto il 2018, a un confronto in atto tra La Ue e l'Italia in cui i pescatori rischiano di rimanere schiacciati. La premessa è che il vecchio sistema di pagamento del fermo pesca biologico (quello che si attua tra luglio e settembre per favorire il ripopolamento degli stock ittici) è finito nel 2016. Fino ad allora i pescatori venivano compensati del mancato lavoro, tramite una cassa integrazione straordinaria la cui  disponibilità veniva rifinanziata ogni anno dallo Stato e che, sia pure con qualche eccezione, veniva erogata verso ottobre. Dal 2017 il sistema è cambiato e il fermo pesca viene pagato, appunto, con una indennità di 30 euro giornalieri per ogni giorno di fermo.

BUROCRAZIA
Ma quei soldi, e siamo quasi nel 2019, i pescatori, a causa di una marea di problemi burocratici legati al cambiamento di sistema, non li hanno ancora visti. La buona notizia è che, recentemente, i fondi sono stati sbloccati e, nei primi mesi del prossimo anno, dovrebbero essere erogati. Ma la soddisfazione (nonostante i due anni di ritardo), soprattutto dei sindacati dei marinai, sarebbe ancora maggiore se, per il futuro, venisse assicurata la regolarità di questi pagamenti.

IL SOTTOSEGRETARIO
In una riunione con i sindacati e le associazioni di categoria, tenuta l'altro giorno a Chioggia, è stata riferita l'assicurazione del sottosegretario veneto Franco Manzato dello stanziamento di 18 milioni di euro, a questo scopo, in un «fondo strutturale di garanzia per la stabilizzazione del reddito dei pescatori». Esattamente quello che i sindacati dei marinai imbarcati, circa 2500 i lavoratori interessati in questo segmento, in Italia, chiedono da tempo e che sarebbe, una volta effettuati gli ultimi passaggi formali, la soluzione definitiva del problema.

IL RISCHIO
Ma, in mezzo, c'è il 2018, che rischia di far crollare tutto. Per quest'anno, infatti, valgono ancora i 30 euro al giorno (totale 16 milioni) di indennità che, per fortuna, ci sono. Ma mancano i decreti attuativi per la loro erogazione. Decreti che, dicono i sindacati, devono essere firmati dal ministro Tria entro fine anno, ovvero entro 15 giorni. Forse non è impossibile, ma ora si è aggiunta un'altra controversia che riguarda i rapporti tra Italia e Ue e l'erogazione del fermo pesca, stavolta, agli armatori. Otto milioni di euro la cifra in ballo per le imprese di pesca. «Prevediamo un fine di anno complicato per il settore spiega l'Alleanza delle cooperative che raggruppa Federpesca, Coldiretti, Federcoopesca, Legapesca la Commissione europea sta chiedendo al nostro paese sacrifici difficilmente sostenibili in termini di sforzo di pesca». 
In pratica Bruxelles chiede all'Italia una revisione, in basso, dei piani di gestione ovvero una riduzione dello sforzo di pesca tra il 40% fino all'80%, a seconda delle aree; e in assenza di un'intesa in tal senso la Commissione non darà disco verde per indennizzare le imprese per il fermo pesca effettuato tra luglio e ottobre di quest'anno. Penalizzazioni sarebbero in vista anche per quanto riguarda le quote di tonno consentite per la prossima campagna. Uno scenario che si ripeterebbe anche per i prossimi due anni e che ha messo in allarme tutta la categoria anche se, in queste ultime ore, l'Alleanza fa sapere che stanno arrivando segnali positivi per sbloccare la situazione. Il prossimo tavolo in cui la questione sarà dibattuta è il Consiglio europeo della pesca che si terrà lunedì 17 e martedì 18 dicembre a Bruxelles.
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