Estorce mezzo milione allo zio invalido, condannato a quattro anni

Mercoledì 18 Luglio 2018 di Gianluca Amadori
Estorce mezzo milione allo zio invalido, condannato a quattro anni
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SCORZÈ - Per anni ha continuato ad indurre lo zio a versargli ingenti somme di denaro, accampando storie poi risultate completamente inventate, riuscendo ad appropriarsi complessivamente di circa 500 mila euro, somma che il parente, oggi 65enne, aveva ottenuto come risarcimento per un incidente stradale nel quale ha perso una gamba.
Un 34enne di Scorzè, di cui non è stato reso noto il nome, ma solo le iniziali, M.M., è stato condannato ieri a quattro anni e quattro mesi per i reati di estorsione e uso indebito di bancomat.
  Il giudice per l’udienza preliminare ha dichiarato il non doversi procedere per le imputazioni di truffa e appropriazione indebita, in quanto mancava la querela della persona offesa. Il giovane imputato, assistito dall’avvocato Francesco Livieri, è stato anche condannato a versare una provvisionale di 100 mila euro a titolo di anticipo sul risarcimento danni complessivo che dovrà essere successivamente quantificato dal Tribunale civile. Per conto dello zio ha partecipato al processo l’avvocatessa Giovanna Tirocinio, costituitasi parte civile su mandato dell’amministratore di sostegno dell’uomo, nominato dal Tribunale dopo la richiesta dei parenti, i quali scoprirono che aveva perso tutti i suoi averi ed era costretto a vivere con una pensione minima, di poco più di 500 euro al mese.
Nel corso dell’inchiesta, condotta dal pm Elisabetta Spigarelli, è emerso che il 34enne ha dilapidato il patrimonio dello zio facendo la bella vita, tra locali notturni e cene offerte agli amici. Ieri in udienza, al processo celebrato a porte chiuse con rito abbreviato, il giovane ha anche ammesso di aver fatto uso di sostanze stupefacenti. Secondo l’accusa avrebbe usato metodi intimidatori per farsi versare i soldi, inventandosi due figli che stavano per nascere, oppure la necessità di pagare un’inesistente multa per violazione della privacy. L’ingente somma di denaro sarebbe stata sottratta un po’ alla volta, nell’arco di poco meno di dieci anni, tra il 2009 e il 2017, quando i parenti dello zio si accorsero di cosa era accaduto e presentarono denuncia. 
Prima della sentenza (al 34enne è stato concesso lo sconto di un terzo dovuto al rito abbreviato) è stato ascoltato lo zio dell’imputato il quale, per colpa del nipote (figlio del fratello) si trova ora nell’impossibilità di poter sostenere le spese necessarie per la protesi che gli serve per camminare.
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