Portogruaro si risveglia in Eccellenza, esplode la festa: «Ora dritti in serie D»

Martedì 9 Aprile 2019 di Andrea Ruzza
Portogruaro si risveglia in Eccellenza, esplode la festa: «Ora dritti in serie D»
Portogruaro si è risvegliata in Eccellenza. La festa può adesso incominciare e sarà piuttosto lunga, coinvolgendo un'intera città. Il sogno inseguito si è materializzato e per molti è stata quasi una liberazione, l'uscita da un buio tunnel nel quale il calcio del Lemene si era infilato. L'Eccellenza non è comunque il punto di arrivo, bensì è l'inizio di un nuovo sogno, perché nessuno vuole smettere di sperare in un ritorno a quel passato glorioso, perché sempre e comunque l'appetito vien mangiando e gli obiettivi del nuovo corso granata sono chiari e dichiarati. Il futuro dovrà chiamarsi Serie D, da raggiungere quanto prima. A breve si dovrebbero poter conoscere i punti fermi di questa nuova avventura, nella fattispecie allenatore e direttore sportivo, poiché non è detto che Emanuele Nonis rimanga. Anzi, in questo momento, da quanto sembra, le distanze tra il diesse e la società appaiono abbastanza marcate. Ma intanto c'è da portare a termine una stagione che mette davanti nuovi traguardi. E' vero che il più è fatto, che l'Eccellenza è già stata conquistata, ma adesso si vuole conservare l'imbattibilità stagionale, spostando la barra sulla direzione delle finali regionali, che i granata, da insaziabili, vogliono provare a vincere. «Di vincere non ci si stanca mai ha confermato capitan Stefano Favret non abbiamo alcuna intenzione di mollare la presa. Puntiamo anche al titolo regionale, magari giocando col sorriso e liberi da tutte quelle pressioni che abbiamo avuto sino alla scorsa settimana».
Il giorno dopo, vi state rendendo conto di ciò che avete fatto?
«Personalmente, me ne sono reso conto quando mi sono svegliato per andare a lavorare. Eh sì, siamo dilettanti, giocatori che devono anche sacrificarsi per riuscire a regalare soddisfazioni. E pensando a quanti ci hanno seguito, a quanti hanno gioito con noi, il giorno dopo è stato emozionante».
Promosso in C1 a Bassano, promosso in Eccellenza a Volpago. Sono due vittorie diverse ottenute con la maglia granata? «Sono ugualmente importanti. Vincere è sempre bello, qualsiasi sia la categoria. Non trovo differenza nelle sensazioni personali che ho provato. Comunque ho dato il massimo, raggiungendo il mio obiettivo».
E poi, vi è la consapevolezza di essere davanti ad una rinascita.
«Certamente. Non si può non considerare quel che è stato il Portogruaro nelle ultime stagioni. E' stata invertita una tendenza, la speranza è di riuscire a mantenere fede alle aspettative, raggiungendo quella Serie D che una realtà come la nostra merita».
A proposito, non ha giocato a Volpago. Era squalificato. Le è pesato non essere in campo?
«Mi è pesato tantissimo. Soprattutto quando sono arrivato al campo. E' stata dura accomodarsi in tribuna, perché sono partite dove vorresti sempre giocare».
Un organico di grande qualità. E' stato solo questo a fare la differenza?
«Dico che la nostra rosa era composta da giocatori che altrove sarebbero stati tutti titolari inamovibili. Al Portogruaro, però, sovente hanno dovuto accomodarsi in panchina aspettando il proprio momento senza mai fiatare, senza creare problemi d'alcun genere. E' stata questa la nostra arma migliore, l'equilibrio trovato nello spogliatoio. I risultati si ottengono solamente grazie ad un gruppo unito. Noi lo siamo sempre stati».
 
Ultimo aggiornamento: 10:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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