Biennale d'Arte, bufera della Donazzan sul nuovo curatore: «Ma è una lei o un lui?»

Venerdì 8 Giugno 2018 di Paolo Navarro Dina
Biennale d'Arte, bufera della Donazzan sul nuovo curatore: «Ma è una lei o un lui?»
VENEZIA - È probabilmente la prima nomina del governo Conte. Ma è già nel mirino delle critiche. L’assessore regionale veneta, la forzista Elena Donazzan, ha attaccato duramente la scelta del ministro per i Beni culturali, Alberto Bonisoli, di nominare Milovan Farronato responsabile del padiglione Italia della Biennale Arte 2019. A scatenare la Donazzan è il “personaggio” Farronato che nel suo sito si presenta sempre “en travesti”, con unghie laccate e rossetto. «Lei, pardon lui, è stato chiamato a rappresentare l’Italia? Non mi interessa ciò che fa nel privato», dice la Donazzan, «ma chi occupa un ruolo così dovrebbe essere più autorevole». In difesa della scelta di Farronato scendono in campo l’ex rettore dello Iuav di Venezia, Amerigo Restucci («La sua scelta mi sembra un bel segnale») e la storica dell’arte Angela Vettese: «Un ottimo curatore, soprattutto un grande conoscitore dell’arte giovanile emergente. E le persone si giudicano dal curriculum».


 
La decisione le ha fatto subito storcere il naso. Neanche ventiquattro ore di tempo e ha lanciato l'affondo. Una stilettata non da poco. Dopo l'attacco contro il rapper Young Signorino e la sua esibizione al festival Ama di Bassano del Grappa mettendo sulla graticola la giunta comunale locale costretta alla resa (esibizione cancellata dal sindaco), l'assessore regionale all'Istruzione, Elena Donazzan ha alzato il mirino anche contro la prima decisione ufficiale del neo-ministro per i Beni culturali, Alberto Bonisoli che l'altro giorno ha annunciato, battendo sul tempo tutti i bookmakers, il nome del futuro curatore del Padiglione Italia alla Biennale 2019. E apriti cielo.
 
UNA SCELTA CONTESTATA

La designazione romana caduta su Milovan Farronato, piacentino, 45 anni, ha fatto andare su tutte le furie l'assessore, esponente di Forza Italia, che non si è lasciata scappare l'occasione di punzecchiare il Governo giallo-verde. «Lei, pardon, lui è Milovan Farronato - ha tuonato l'assessore Lui è stato chiamato a rappresentare l'Italia alla Biennale internazionale d'arte di Venezia: non al Carnevale quindi, ma all'appuntamento più importante per il Veneto e per l'Italia». Insomma, una preferenza che è rimasta sul gozzo alla Donazzan che ha deciso di sfogarsi sulla sua pagina Facebook postando anche una serie di fotografie soffiate dal profilo Instagram dello stesso Farronato che - secondo l'assessore - non lasciano nulla al caso. Farronato si presenta nelle immagini en travesti, con unghie laccate e rossetto rosso, fortemente truccato e in pose glamour e provocatorie .

PROTESTE E COMMENTI SOCIAL
Immediata la gragnuola di commenti e di condivisioni del suo testo scritto sul social media aprendo così il caso. «Lui sarà il nostro biglietto da visita - scrive ancora la Donazzan - verso le migliaia di visitatori internazionali che parteciperanno alla Biennale. Sono immagini che si commentano da sole. Sia chiaro - ha avvertito l'esponente di Fi - ciò che fa nel privato non mi interessa. Ma posso dire che quando si deve rappresentare una Nazione servirebbe essere quanto meno... più autorevoli?. Insomma, un attacco all'arma bianca.

NESSUNA REPLICA
Farronato che, ieri si trovava a Londra dove lavora a Fiorucci Trust Art, non si è scomposto. Al telefono con Il Gazzettino, ha ritenuto di non rilasciare alcuna dichiarazione. «Sono impegnato ad elaborare un progetto per l'incarico prestigioso che mi è stato affidato», si limita a dire rinviando ogni atto di risposta alla Donazzan. No comment anche dagli ambienti della Biennale, visto che quanto prima Farronato sarà di casa dalle parti dell'Arsenale per l'allestimento del nostro Padiglione Nazionale. In modo diplomatico da Ca' Giustinian, sede della Fondazione Biennale di Venezia, filtra solo un laconico Ha deciso il Ministero per i beni culturali».

IL GIUDIZIO DELL'EX RETTORE
Chi invece si rallegra per la scelta è l'ex Rettore dell'Istituto di architettura di Venezia (Iuav), Amerigo Restucci che ebbe Farronato tra i docenti universitari tra il 2008 e il 2015. «Era un nostro docente a contratto - spiega - Ha sempre avuto con il corpo insegnante e con i docenti un atteggiamento stimolante nobilitato dalla curiosità della progettazione architettonica. Devo confessare che la nomina di Farronato mi sembra un bel segnale del nuovo ministro che, proprio con la selezione di questi giorni, ha recuperato il tempo perduto anche con la crisi di governo. Farronato porterà una ventata di novità guardando al futuro, perchè il Padiglione Italia non può sempre e comunque riflettere sul passato».
Ultimo aggiornamento: 9 Giugno, 11:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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