Portogruaro. Baby gang picchia e minaccia 4 coetanei che finiscono in ospedale

Tre bulli sono stati denunciati, uno di loro è maggiorenne: sono accusati di minacce e lesioni

Martedì 7 Maggio 2024 di Marco Corazza
Bulli

PORTOGRUARO (VENEZIA) - Prendono di mira un gruppetto di ragazzini tra i 14 e i 16 anni: prima li picchiano, poi gli urinano addosso in segno di sfregio. Un maggiorenne è finito in manette, altri due ragazzi di minore età sono stato invece denunciati a piede libero. Ha dell'incredibile quanto accaduto domenica a Portogruaro. Vittime quattro giovani, tutti minorenni, rei solo di aver incontrato per strada i tre bulli.

Un pomeriggio da incubo per il gruppo di amici, costretti sotto le minacce a subire le angherie della gang.

Baby gang aggredisce 4 coetanei

Quando i tre bulli hanno visto i quattro ragazzi arrivare, non lontano dal centro di Portogruaro, hanno subito fatto capire le loro intenzioni. La violenza è iniziata con sberle e calci che, oltre a provocare ferite, hanno creato uno stato di shock tra le vittime, rimaste impietrite davanti alle angherie che stavano subendo. I quattro amici finiti nel mirino della banda di bulli non hanno praticamente preferito parola, mentre il terzetto continuava a infierire su di loro. Comportamenti inauditi, figli di chissà quale film. Domenica a Portogruaro, però, era tutta realtà. La gang, composta da due maggiorenni e da un minorenne, non si è fermata davanti a nulla, mettendo in atto ogni genere di violenza che passava per la testa di ognuno dei membri del gruppetto. Calci sulle spalle, sberle e poi i pugni a raffica: tutto senza alcun motivo. Come non bastasse il terzetto si è messo anche a urinare addosso ai quattro ragazzini, umiliandoli in ogni modo. Ma la violenza non è finita lì, tanto che la gang se l'è presa anche con le biciclette dei ragazzini, arrivando a squarciare i copertoni per poi addirittura piegarle, rendendole di fatto inservibili. Minuti interminabili per le vittime, costrette a subire le violenze senza avere alcuna possibilità di allontanarsi, e terminati con le minacce. «Non dite niente ai vostri genitori, altrimenti questo sarà solo l'inizio di ciò che vi attende».

I genitori intervengono e scatta la denuncia

E così è stato per i quattro amici che sono tornati a casa scossi, senza però raccontare nulla ai genitori. Le ferite erano evidenti e da lì, grazie al dialogo e alla sensibilità dei genitori delle vittime, è emersa la verità. Un rapido giro di telefonate tra le famiglie ha permesso di fare poi piena chiarezza su quanto accaduto in città. Subito è scattato l'allarme al 112. I Carabinieri della Compagnia di Portogruaro si sono immediatamente mobilitati alla ricerca della baby gang. Gli investigatori dell'Arma sono riusciti a rintracciare il gruppo di tre ragazzi, non distante da dove era avvenuta la violenza, il quartiere di Santa Rita. Tutti sono stati trasferiti in caserma.

Ragazzini in ospedale

Le quattro vittime invece sono dovute ricorrere alle cure dei sanitari. Trasferite in pronto soccorso, sono state medicate e quindi dimesse con una prognosi di qualche giorno. Le indagini dei carabinieri intanto hanno portato anche al ritrovamento di un coltello e di stupefacente in uso al maggiorenne, che è stato subito arrestato. Nei guai anche gli altri due ragazzi, uno dei quali non ancora diciottenne, denunciati rispettivamente al Tribunale dei minori di Trieste e a quello di Pordenone. Per tutti l'accusa è di minacce e lesioni, mentre il più grande dovrà rispondere anche del possesso dell'arma.

Un fenomeno che si ripete

Casi che purtroppo non sarebbero isolati quelli accaduti domenica pomeriggio a Portogruaro. Baby gang che in più occasioni si sono macchiate anche di furti in città. Vittime spesso sono i negozi del centro commerciale o i supermercati attigui. Ne sanno qualcosa anche all’Aldi di viale Pordenone, dove spesso sono proprio dei ragazzini a mettere a segno furti di alcolici. Ora però la situazione è decisamente peggiorata. L'invito dei carabinieri e polizia e di parlare con i propri figli per cercare di capire se siano rimasti vittime di bullismo o, come in questo caso, di una baby gang. Spesso sono proprio le famiglie a chiedere una maggiore presenza di forze dell'ordine, così come che il rispetto delle leggi venga impartito fin dalla giovane età non solo nell’ambito familiare, ma anche scolastico.

Ultimo aggiornamento: 17:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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