VENEZIA - «Fammi scendere, sono un medico e devo andare in ospedale a fare un'operazione.... fammi scendere subito... ti uccido». E poi un calcio nei testicoli seguito da manate in volto e spintoni. Sono i fatti per cui è stato rinviato a giudizio - con l'accusa di lesioni gravi - un cinquantenne napoletano che nella primavera 2022 aveva aggredito il capotreno di Frecciarossa Napoli-Venezia.
Succede tutto una volta che il treno arriva nella stazione di Padova.
Il napoletano deve scendere nella città del Santo: si avvicina al portellone della carrozza, che però non si apre. Tenta a quel punto di raggiungere un'altra via di uscita, senza però riuscirci. E il treno riparte con lui ancora a bordo. Prossima fermata, Venezia-Mestre. Il cinquantenne, però, perde le staffe e inizia la sua personale caccia al capotreno. Quando lo raggiunge, lo aggredisce a parole dicendo di essere un medico, di essere atteso a Padova per un'operazione e che il capotreno avrebbe dovuto trovare un modo per farlo scendere prima della stazione di Venezia-Mestre. È bastato che il dipendente di Trenitalia dicesse che la sua fosse una richiesta impossibile, perché l'uomo perdesse del tutto la testa. Sentita la risposta, il sedicente medico colpisce il responsabile del Frecciarossa con un calcio ai testicoli e infierendo su di lui con sberle e minacce, fino ad arrivare a dirgli che l'avrebbe ucciso. Con il convoglio fermo a Venezia, il capotreno denuncia alla Polfer ma la procura chiede l'archiviazione per la particolare tenuità del fatto.
OPPOSIZIONE DI TRENITALIA
Trenitalia si oppone portando in aula un referto medico nel quale dice che il capotreno aveva subito uno stress post-traumatico, rimanendo a casa da lavoro per più di quaranta giorni. Il gup Benedetta Vitolo ha quindi riqualificato il reato in lesioni gravi, mandando a processo il cinquantenne.