Vigili e sicurezza in città, dopo il giro di vite il nodo degli straordinari

Mercoledì 22 Maggio 2024 di Camilla De Mori
Una pattuglia della Polizia locale di Udine
 Il giro di vite sulla sicurezza in città, in particolare in Borgo stazione oltre che in centro, si scontra con le rivendicazioni sindacali in seno alla Polizia locale. Non è un segreto, infatti, che gli agenti del Comando di via Girardini lamentino la mancata erogazione delle indennità di ordine pubblico dal 2021 e di servizio esterno da gennaio del 2024: una vertenza che il 14 maggio scorso aveva portato i sindacalisti e il Comune dal Prefetto per un tavolo di conciliazione, poi sospeso, in attesa di un nuovo incontro fissato per domani fra sindacati e parte pubblica (ma lo stato di agitazione resta). E non è un segreto che le relazioni sindacali a Palazzo D’Aronco non siano nel loro momento più roseo (soprattutto dopo l’esternalizzazione del nido comunale). Fra le misure varate per assicurare la sicurezza degli udinesi, c’è anche il potenziamento del presidio della Polizia locale in viale Leopardi, con l’apertura in orario serale. «Il Comune intende ampliare l’orario dalle 18 alle 24, a cavallo dei due turni - riassume Stefano Bressan (UIl Fpl) -. C’è già una grave carenza di organico. Ora, agli agenti di Polizia locale di Udine, che già lamentano un arretrato di quasi centomila euro per le indennità non corrisposte, chiedono un ulteriore sacrificio, per fare un’ulteriore attività, per la quale si dovrà togliere personale da altri servizi che sono fondamentali. Inoltre, a quanto ci risulta, il Comune lo vorrebbe far passare come un turno normale di lavoro e per la Uil Fpl questo è assolutamente inaccettabile. Questo andrebbe a minare ulteriormente la fiducia verso la pubblica amministrazione da parte di tutto il personale». Bressan allarga il tiro a una considerazione più generale: «Sappiamo che i dipendenti comunali e della Polizia locale sono i peggio pagati di tutta Europa. In un quadro come questo il rischio, che dobbiamo assolutamente scongiurare, è quello di una privatizzazione del servizio, che sarebbe l’ennesima sconfitta per la pubblica amministrazione». Andrea Traunero (Fp Cgil), per parte sua, ricorda che, vista la situazione dei tavoli “congelati” con il Comune, quella appena presa è «una decisione unilaterale, non concertata con i sindacati».
CENTRODESTRA
Sulle misure proposte al Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica interviene anche il capogruppo di FdI Luca Onorio Vidoni: «Prendiamo atto del cambio di passo dell’amministrazione comunale sul tema sicurezza, che è ora costretta ad arrendersi e ad accogliere finalmente buona parte delle nostre istanze. Durante il primo anno di giunta De Toni, tutte le istanze avanzate da Fratelli d’Italia sulla sicurezza sono state costantemente respinte e bocciate con voti contrari in Consiglio comunale. Queste proposte includevano tra le altre il potenziamento del presidio di Polizia locale di Borgo Stazione con l’apertura in orario serale e l’implementazione della presenza dei militari dell’Esercito in città per presidiare sia le zone calde sia il centro storico, ormai teatro di numerosi episodi di microcriminalità e violenze. Il sindaco, la sua giunta e la sua maggioranza, che spazia dall’estrema sinistra all’estrema destra, sembrano ora aver aperto gli occhi, dando di fatto ragione a noi e smentendo i loro voti contro anche a tutti quei provvedimenti adottati nei cinque anni di amministrazione del centrodestra, volti a garantire una maggiore sicurezza in città, come l’installazione di nuovi impianti di videosorveglianza, l’acquisto di strumenti per tutelare gli agenti della polizia locale, l’apertura del presidio di viale Leopardi, l’utilizzo dell’operazione “Strade sicure”, la creazione dell’unità cinofila e molto altro ancora». FdI spera che, da parte della giunta De Toni, non si tratti solo di «una boutade elettorale» in vista delle europee e chiede con forza di «nominare al più presto un vero e proprio assessore alla sicurezza».
Ultimo aggiornamento: 07:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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