Investito e ucciso a Lignano dopo la cena di classe. «Pena troppo lieve per l'automobilista: non c'era nessun concorso di colpa»

Lo sfogo dei familiari di Kevin Murataj, il 19enne investito sulle strisce pedonali in viale Europa Unita a Lignano lo scorso maggio

Martedì 23 Aprile 2024
Investito e ucciso a Lignano dopo la cena di classe. «Pena troppo lieve per l'automobilista: non c'era nessun concorso di colpa»

LIGNANO - «L'assicurazione ha liquidato il 100% del risarcimento, cosa che non accade mai se solo vi sia anche il minimo dubbio circa un possibile concorso di colpa. Il consulente tecnico nominato dalla Procura non ha ravvisato alcun tipo di responsabilità a carico di Kevin, attribuendo la causa esclusiva dell'investimento al comportamento dell'automobilista. Difficile, pertanto, capire le ragioni che hanno portato il giudice ad accettare un patteggiamento tanto basso, motivandolo addirittura con un concorso di colpa a carico di nostro figlio».
I familiari di Kevin Murataj rompono il muro di silenzio dopo che il giudice ha ammesso al patteggiamento (1 anno, pena sospesa per la condizionale) Lorenzo Snaidero, 21 anni, di Codroipo, che lo scorso 26 maggio in viale Europa Unita a Lignano ha travolto il 19enne mentre attraversava sulle strisce pedonali dopo una cena di classe con amici e professori. Al loro fianco ci sono anche i responsabili di Giesse risarcimento danni di Pordenone: «La Procura di Udine non ha notificato né la chiusura delle indagini né tantomeno la richiesta di patteggiamento avanzata dall'imputato sottolineano Luca Infanti e Claudio Sforzin di Giesse -. Ciò ha impedito alle parti offese di potersi costituire parte civile nel procedimento penale».
L'ingegner Enrico Dinon, consulente tecnico nominato dal pm - ricorda Giesse -, «ha escluso qualsiasi profilo di colpa a carico del pedone». «Difficile, dunque, e amaro dicono i familiari comprendere i motivi per cui queste conclusioni a cui è giunta la ricostruzione tecnica di un perito nominato dalla stessa Procura siano state disattese. Tutta la vicenda è stata liquidata in fase pre-dibattimentale mediante un accordo rapido, raggiunto senza neppure avvisarci. Ci hanno escluso da tutto».
Infanti e Sforzin svelano poi: «A poche settimane dall'incidente abbiamo ottenuto il pieno risarcimento dei danni a favore dei familiari senza che alla compagnia assicurativa sia mai venuto in mente di contestare un seppur minimo concorso di colpa.

Questo è particolarmente significativo perché le compagnie sono disposte anche ad andare in causa civile pur di risparmiare. Invece, nessuna contestazione è stata sollevata riguardo al comportamento di Kevin e già questo, unitamente al parere espresso dal consulente del Tribunale, può aiutare a far capire come siano andate davvero le cose».

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