Rapina in villa: 40 minuti di terrore. Avvocato e moglie sequestrati dai banditi

Venerdì 15 Febbraio 2019
L'avvocato Alfredo Scarpa Gregorj e la sua casa dove è avvenuta la violenta rapina
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TREVISO - Sono stati quaranta minuti di terrore. Con il proprietario della villa picchiato e minacciato con una pistola alla tempia e la moglie tenuta sotto braccio dai rapinatori che la scortavano di stanza in stanza perché indicasse dov'erano custoditi denaro e preziosi. «Dicci dove sono i soldi o ti ammazziamo» hanno ripetuto mercoledì sera i quattro banditi che hanno preso d'assalto l'abitazione dell'avvocato trevigiano Alfredo Scarpa Gregorj e della moglie Stefania a Sant'Antonino, a due passi dalle Fornaci Tognana. Il commando, dopo aver terrorizzato la coppia, ha razziato quanto di valore trovato nella villa: contanti, gioielli ma soprattutto alcuni orologi di valore del proprietario, tra cui dei Rolex. Il valore del bottino, tuttora da quantificare con precisione, è di diverse decine di migliaia di euro.
 
L'IMBOSCATAI rapinatori, mercoledì sera, stavano aspettando che l'avvocato Scarpa Gregorj rientrasse dall'ufficio. Appena l'hanno visto varcare la porta di casa, l'hanno assalito alle spalle facendolo rovinare a terra per poi trascinarlo dentro. A quel punto l'hanno colpito al volto e ai fianchi, costringendolo sul pavimento. Uno dei malviventi, tutti col volto travisato dal passamontagna, ha estratto la pistola e ha cominciato a minacciare il sessantenne, intimandogli di indicare dove fossero nascosti gli oggetti di valore e il denaro. Hanno quindi passato al setaccio i due piani della villa mettendo a soqquadro tutte le stanze. Dai cassetti e dagli armadi sono spuntati alcuni gioielli della donna, un po' di contanti, ma soprattutto quattro orologi di valore del professionista, alcuni dei quali ereditati dal padre. Ma ai banditi non bastava, volevano di più ed erano sicuri che in casa fosse stato nascosto un piccolo tesoro.
LA VIOLENZANonostante fossero riusciti a trovare la cassaforte e l'avessero fatta aprire dalla moglie di Scarpa Gregorj, i rapinatori hanno ripreso ad assestare calci e pugni al sessantenne, costretto a terra sul pavimento della stanza. «Ci dev'essere un'altra cassaforte, devi dirci dove si trova, altrimenti ti spariamo» hanno ripetuto più volte avvicinando la canna della pistola al volto dell'avvocato. «Prendetevi quello che volete ma io non ho altro» ripeteva il professionista mentre uno dei malviventi si faceva accompagnare dalla moglie, per due volte, nelle stanze della casa ormai passate e ripassate più volte. Dopo l'ultimo calcio sul costato il noto civilista trevigiano si è sentito male e ha dato di stomaco. Per farlo riprendere gli aguzzini gli hanno concesso solo un bicchiere d'acqua. Poi hanno sfilato la fede dal dito della mano della donna, hanno svuotato il portafogli del figlio della coppia, che per fortuna non era in casa, e sono scappati. Prima di andarsene, però, hanno chiuso a chiave l'avvocato e sua moglie in una stanza, intimando loro di aspettare dieci minuti prima di chiedere aiuto. 
LE INDAGINIL'avvocato, poco dopo, ha aperto una finestra al primo piano ed ha scavalcato il balcone. Rientrato in casa ha subito chiamato la polizia (i cellulari erano stati sequestrati durante la rapina dai banditi). Lui e la moglie, nonostante lo choc, hanno raccontato con quanta più precisione potevano cos'era accaduto, ma sono riusciti a fornire solo dei sommari identikit dei quattro malviventi, probabilmente originari dell'est Europa vista l'inflessione con la quale si esprimevano. Di certo il commando sulle cui tracce si sono subito messi al lavoro gli agenti della squadra mobile, è composto da professionisti. Al di là dei passamontagna, avevano infilato i guanti, per non lasciare impronte. Che avessero un basista? Conoscevano le loro prede? Tutte domande alle quale stanno cercando di trovare risposte gli investigatori della questura.
A.Belt
Ultimo aggiornamento: 22:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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