La festa regionale della Lega a Fiera, tra birre e autonomia. Conte: «Siamo tornati»

Sabato 23 Marzo 2019 di Paolo Calia
La festa regionale della Lega a Fiera, tra birre e autonomia. Conte: «Siamo tornati»
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TREVISO Prima immagine: gli assessori Lavinia Colonna Preti e Cristian Schiavon a mescere birre al banco; seconda immagine: il sindaco Mario Conte con la traversina da cameriere che tenta di servire ai tavoli, ma le mani da stringere e le persone da salutare sono troppe; la terza: Mariangelo Foggiato, segretario provinciale della Lega nei primi anni Novanta, poi fuoriuscito al seguito di Comencini e rimasto per anni nell'alveo dei movimenti autonomisti per poi diventare simbolo del movimento di Giorgio Panto, che torna alle origini. Una vista inaspettata ma che rappresenta il segno dei tempi: il Carroccio che lotta per l'autonomia e chiama a raccolta anche vecchi amici diventati avversari.
 
IL RITORNOC'è tutto questo e anche di più nella prima serata della festa regionale della Lega, tornata in quel Prato della Fiera culla di tanti successi e teatro di altrettanti festeggiamenti. Una prima serata dedicata all'autonomia, al cavallo di battaglia lanciato al galoppo dal governatore Luca Zaia, arrivato a Treviso per il solito pieno di applausi e consensi. Le lunghe tavolate si riempiono poco a poco, ma quando il governatore è salito sul palco, intervistato in diretta dal direttore di Antenna Tre-Rete Veneta Luigi Bacialli, la tensostruttura circondata da un discreto schieramento di forze dell'ordine, è colma. 
GLI SLOGANPer tutta la serata rimbalzano le parole chiave di questa fase politica, tra tutte, ovviamente, autonomia. Zaia rincuora, rassicura e sprona: «Il 2019 sarà segnato dall'autonomia», promette. Prima di lui altri protagonisti sono Conte, il padrone di casa che per l'occasione rispolvera la felpa Treviso sdoganata da Matteo Salvini: «Sono felicissimo di essere qui, perché la Lega è tornata - ha sottolineato - siamo una grande famiglia, restiamo uniti per centrare grandi traguardi». Conte accarezza tutti: i sindaci (leghisti ovviamente) che lo hanno preceduto - «Un saluto a Paolo Gobbo e a Gentilini» - i militanti che lo hanno sostenuto nella vittoriosa cavalcata terminata con la conquista di Ca' Sugana, gli amministratori: insomma, non dimentica nessuno. 
L'ORGOGLIODopo di lui Stefano Marcon, presidente della Provincia: «È la prima volta che salgo su un palco come questo come rappresentante della Provincia», ammette. E rilancia la parola d'ordine di questa tre giorni di orgoglio leghista: «Siamo qui per parlare di autonomia, la più grande intuizione politica degli ultimi vent'anni, ovviamente arrivata per merito di Luca Zaia». E il governatore viene celebrato anche da Gianantonio Da Re, segretario regionale palesemente orgoglioso della platea: «Se siamo qui a parlare di autonomia, con la concreta possibilità di averla, il merito è tutto di Zaia. Non sarà un percorso facile, ma abbiamo fatto il primo passo di un lungo viaggio».
Paolo Calia 
Ultimo aggiornamento: 19:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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