Coronavirus. Ryanair chiude i voli: cinque giovani trevigiani bloccati a Lanzarote

Sabato 14 Marzo 2020 di Cristina Sparvoli
Ryanair chiude i voli: cinque giovani trevigiani bloccati a Lanzarote
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Lanzarote è diventata la loro prigione. Cinque giovani trevigiani assieme a due amici milanesi non possono andarsene dall'isola spagnola dell'arcipelago delle Canarie dove erano arrivati lo scorso 3 marzo per trascorrere una vacanza, prima che il coronavirus diventasse una pandemia. La compagnia Ryanair giovedì 12 marzo ha chiuso i collegamenti aerei dall'isola verso l'Italia e loro sono rimasti bloccati. La comitiva era andata all'aeroporto convinta di potersi imbarcare e solo lì hanno saputo della sospensione sine die.

«La scoperta di non poter tornare a casa è stata spiazzante - racconta Giandrea Cavallin, 22enne di Treviso - Non è arrivata nessuna e-mail con cui Ryanair comunicava che il volo era stato cancellato. In pratica il governo spagnolo ha abolito il volo diretto a Milano». Del gruppo fanno parte Alberto Spessotto di Casier, Federico Agnoletto e Nicolò Bovinelli di Treviso, Giordano Sartorelli di Silea e gli amici lombardi Alessandro Fiorentino e Mattia Longobardi. Tutti giovano tra i 22 e i 25 anni.
 
Metabolizzata la sorpresa i sette italiani hanno aperto la pagina Instagram @losperdidos, i dispersi per mettersi in contatto con altri connazionali nelle stesse condizioni. «In poco tempo abbiamo ricevuto segnalazioni di tanti italiani fermi a Lanzarote - prosegue Gianandrea - e non solo. Da quello che possiamo capire tramite Instagram, siamo un centinaio qui alle Canarie e un migliaio nel resto della Spagna. C'è gente che ha situazioni familiari molto più difficili della nostra».

@losperdidos sta diventando un punto di riferimento, per chi si trova nelle condizioni di non sapere quando potrà tornare a casa. «Non avremmo mai immaginato che sarebbe accaduto tutto questo, abbiamo prenotato la nostra vacanza molto prima che iniziassero l'emergenza - spiega il giovane - non si capisce quando potremmo rientrare, nemmeno il nostro ministero degli Esteri lo sa.
Giovedì abbiamo preso contatto con il sito della Farnesina, per avere supporto dall'unità di crisi. Ci hanno suggerito di raggiungere l'Europa tramite nave e poi di spostarci in auto verso l'Italia». I sette amici hanno dovuto anche lasciare la casa prenotata per la vacanza, ma in tutto questo hanno raccolto la solidarietà di alcuni spagnoli, che hanno messo a loro disposizione un'altra abitazione sull'isola. 
Ultimo aggiornamento: 15:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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