Rally sulle grave del Piave: «Macchine a cento all'ora nell'area protetta»

Domenica 3 Marzo 2019
Rally sulle grave del Piave: «Macchine a cento all'ora nell'area protetta»
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CROCETTA - Fuoristrada a cento all'ora sulle grave del Piave: è polemica. In un'area tutelata lungo il fiume, parte della Rete Natura 2000 ovvero di un complesso di aree naturalistiche di altissimo pregio ambientale, è in corso una due giorni all'insegna del rally. Si tratta infatti della gara di apertura del Campionato italiano cross country Rally 2019. Un percorso di circa 30 chilometri fra Crocetta e Vidor, nell'unica area della provincia dove crescono diverse orchidee e sostano e si riproducono specie rarissime di avifauna come l'Occhione e l'Albanella reale. Ed è proprio per questo che sono fioccate le polemiche. «Oggi sono stato contattato da residenti, dalla Lipu, dall'Oipa, dai cacciatori ha dichiarato Andrea Zanoni, consigliere regionale e vice presidente della commissione ambiente in  consiglio regionale - che mi hanno segnalato questa gara di fuoristrada. Aver concesso ai fuoristrada di correre in quest'area, addirittura due giorni di seguito, lo considero un affronto a questo delicato ambiente naturale. La manifestazione costituisce un pericolo per il delicato ecosistema delle grave di Ciano. C'è troppa superficialità nelle procedure di autorizzazione di queste gare da parte degli enti coinvolti».
TUTTO A POSTOIl sindaco di Crocetta Marianella Tormena ritiene però di essere assolutamente a posto, oltre che con la propria coscienza, anche con le autorizzazioni. «Sono la prima che tiene alla tutela delle grave del Piave -dice la Tormena- La gara, però, ha ottenuto tutte le autorizzazioni. Si tratta di un semplice passaggio per due volte oggi e per due domani delle jeep, che hanno una gara, di carattere nazionale, non di velocità ma di abilità. Non c'è mai stato alcun problema e non ce ne saranno». Ma Mara Canzian, dell'Oipa, che ha fatto intervenire anche la Forestale, parla di mezzi che sfrecciavano «alla velocità di 100/120 km l'ora», chiedendo ai sindaci «una tutela maggiore del territorio». «In mezzo ai bolidi, proprio vicino al sito dove quotidianamente accudisce i suoi cavalli che erano molto spaventati; dove vede ogni giorno le femmine di capriolo gravide, una coppia purtroppo dallo spavento si è divisa».
Laura Bon 
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