Padre insulta il figlio al bar, il giudice: «Deve scusarsi». E pagare 500 euro

Domenica 11 Novembre 2018 di Annalisa Fregonese
Padre insulta il figlio al bar, il giudice: «Deve scusarsi». E pagare 500 euro
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ODERZO - Scuse pubbliche del padre davanti al giudice e risarcimento al figlio di 500 euro. Che l'uomo ha deciso di devolvere al Cro di Aviano, in memoria della mamma morta dieci anni fa. È finita davanti al giudice di pace di Treviso una vicenda dai risvolti penali fra padre e figlio. Quest'ultimo, A.P. di Oderzo, 43 anni, dopo ripetuti episodi di offese da parte del genitore nei suoi confronti, si è risolto a querelare il padre I.P., 77 anni, residente a Motta. Lo scorso 31 ottobre, avanti al giudice di pace in tribunale a Treviso, si è svolta l'udienza penale, con il padre imputato di diffamazione ai danni del figlio.

QUESTIONE DI PRINCIPIO Il 44enne opitergino lo dice chiaramente: «Non sarei mai voluto arrivare a prendere una decisione simile. Ma si giunge a un punto tale che una persona non ne può più di offese ed altro. Al di là del rapporto tra padre e figlio, è prima di tutto una questione di rispetto fra persone». In passato c'erano stati degli altri episodi ma l'uomo aveva sempre preferito lasciar correre, cercando di non badarci. Ma quella frase pronunciata dal padre in presenza di altri, cioè che gli avrebbe sparato se avesse potuto, proprio non era riuscito a tollerarla.I fatti risalgono all'ottobre del 2016 quando il padre, in presenza di altre persone, aveva offeso la reputazione del figlio, affermando tra l'altro che gli avrebbe sparato se avesse potuto. Il figlio non era presente quando l'anziano si espresse in tal modo. I fatti gli furono riportati da persone che erano presenti e che gli raccontarono l'accaduto. Fu questa la classica goccia che fece traboccare il vaso, che fece decidere il figlio per la querela. Arrivata sul tavolo del giudice di pace quest'ultimo, com'è proprio del suo ruolo, ha cercato una conciliazione fra le parti. Il figlio, A.P., era assistito dall'avvocato Paolo Ferri di Oderzo.«È stato trovato un componimento fra le parti» spiega l'avvocato. Il giudice ha stabilito che l'anziano doveva fare le pubbliche scuse al figlio per ciò che gli aveva detto. Nell'aula del tribunale, davanti al giudice, agli avvocati e alle altre persone in quel momento presenti, l'anziano ha chiesto formalmente scusa al figlio. Il giudice ha pure stabilito quale risarcimento la somma di 500 euro. 
SOMMA IN BENEFICENZA «Ho già deciso precisa il quarantenne opitergino che donerò questo denaro al Cro Centro di riferimento oncologico di Aviano, dove fu curata la mia cara, amata mamma Emanuela Donadi, morta dieci anni fa». Chissà che finalmente ora in questa famiglia, perchè pur sempre di famiglia si tratta, ritorni un po' di serenità.
 
Ultimo aggiornamento: 17:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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