Abusi sessuali sulla paziente l'Ordine radia lo psicoterapeuta

Giovedì 19 Luglio 2018 di Mauro Favaro
Abusi sessuali sulla paziente l'Ordine radia lo psicoterapeuta
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TREVISO - L'Ordine dei medici di Treviso ha radiato Muhammad Abdulstar. Si è chiuso con la sanzione massima il procedimento disciplinare aperto a carico del dottore, 57enne di origini irachene, che lo scorso marzo era stato immortalato dalle telecamere della trasmissione Le Iene mentre sembrava abusare sessualmente di una paziente durante una visita privata come psicoterapeuta. Le indagini della Procura faranno il loro corso. Ma l'organo di governo del medici ha già deciso: Abdulstar è fuori. Dall'Ordine non arrivano conferme ufficiali, com'è naturale che sia. Così come, però, non ci sono smentite. 
 
LA SANZIONE
Abdulstar aveva lo studio in via Milano a Mestre, dove operava anche come medico di famiglia per l'Usl 3 Serenissima, fino alla decisione dell'azienda sanitaria di sospendere la convenzione in seguito all'esplosione del caso. Ma in passato aveva fatto base tra Vittorio Veneto e Belluno. E da quel momento è sempre rimasto iscritto all'Ordine dei medici di Treviso, guidato oggi dal presidente Luigino Guarini. Ecco perché è toccato a quest'ultimo portare avanti il procedimento disciplinare a suo carico. La sanzione non è ancora operativa. Adesso, infatti, Abdulstar ha la possibilità di presentare ricorso contro la radiazione alla commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie del ministero della Salute. Come se fosse un secondo grado di giudizio. Nel frattempo, la decisione dell'Ordine di Treviso resterà sospesa. Solo la commissione potrà renderla effettiva. Dovesse arrivare una conferma, Abdulstar perderà il titolo di medico. E poi non resterebbe che la possibilità di ricorrere anche alla Corte di Cassazione chiedendo la valutazione di eventuali vizi di forma. 
I PRECEDENTI
Il punto è che il 57enne sembra trovarsi di fatto in un vicolo cieco a livello disciplinare. Perché non è la prima volta che finisce in guai su cui si allunga l'ombra dell'abuso sessuale. Nel 1996, quando lavorava nella zona di Vittorio Veneto, venne condannato in primo grado a un anno e quattro mesi in seguito a delle denunce da parte di alcune pazienti per atti di libidine. E due anni più tardi finì agli arresti domiciliari con l'accusa di aver toccato altre pazienti. Di seguito, arrivò un'altra condanna a un anno e dieci mesi (pena sospesa). Con in più il divieto di esercitare la professione medica per un anno. Ma fu reintegrato quando presentò appello. Nonostante queste vicissitudini, Abdulstar ha sempre continuato indossare il camice bianco. E anche oggi può continuare a farlo. «In passato, però, il medico è già stato temporaneamente sospeso alla fine di un procedimento disciplinare aperto a suo carico è quanto filtra dai camici bianchi trevigiani e il regolamento prevede che successivamente, per ulteriori comportamenti non adeguati, non possano essere comminate sanzioni di grado inferiore rispetto a quelle già adottate». Ecco perché l'Ordine dei medici di Treviso pare tranquillo: non solo perché è convinto di aver valutato il caso a regola d'arte, ascoltando tutte le parti coinvolte, ma anche perché a conti fatti se dovrà essere confermata una sanzione disciplinare, non potrà che essere la radiazione. 
LA DIFESA
Il 57enne finito sotto la lente d'ingrandimento, però, ha sempre respinto ogni accusa. Anche quelle legate al video de Le Iene. Tramite il suo avvocato, Dirk Campajola, ha già fatto sapere che «l'accusa è assolutamente falsa». «La signora intervistata non è mai stata una paziente del dottor Abdulstar ha detto il legale dopo un primo breve incontro, la signora ha iniziato a intrattenere, su sua iniziativa, un rapporto a mezzo chat via WhatsApp con il mio assistito facendogli apprezzamenti, lusingandolo e proponendogli uscite insieme. Non vi è mai stato alcun rapporto medico-paziente. Il 12 marzo si è recata presso lo studio del dottor Abdulstar, fuori dall'orario di visita, e i due hanno avuto un rapporto sessuale assolutamente consenziente».
Mauro Favaro 
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