Treviso, patto con le grandi città: «Soldi dall’Europa per nuove caldaie e foreste urbane, così vinciamo la lotta contro lo smog»

Lunedì 22 Aprile 2024 di Paolo Calia
POLVERI SOTTILI Emergenza smog a Treviso

TREVISO - «Bisogna considerare il problema smog, l’inquinamento atmosferico come una calamità. Alla stessa stregua di un’alluvione. E va affrontato con un piano di interventi straordinario a livello padano. E per questo abbiamo chiesto l’aiuto del governo e della Ue per il cambio delle caldaie più vecchie, il potenziamento del trasporto pubblico e per piani straordinari di riforestazione urbana». Il sindaco Mario Conte riassume così i contenuti del vertice di Milano “Le città cambiano aria” dove i sindaci dei maggiori centri della Pianura Padana hanno sottoscritto un patto per affrontare con iniziative comuni la lotta allo smog.

Treviso assieme a Venezia, Milano, Torino, Vicenza e Bologna ha firmato l’appello/accordo per avviare una stagione di strategie e politiche unitarie in tema di ambiente. E da oggi a firmare lo stesso documento sono invitati gli oltre duemila prima cittadini della piaunura padana che d’inverno soffoca sotto uno strato di smog.

LE RICHIESTE

«Dobbiamo pensare alle nuove generazioni, a che mondo vogliamo consegnare a chi verrà dopo di noi - osserva Conte - per questo serve un impegno comune, che superi le dinamiche territoriali e di campanile, perché tutti, dai piccoli comuni alle grandi città, con il sostegno delle istituzioni nazionali ed europee, possano contribuire a migliorare la qualità dell’aria del Bacino Padano. In questi anni è stato fatto tanto: i sindaci, le imprese, gli artigiani, si sono impegnati ad attivare politiche ed accorgimenti per la sostenibilità».

IL RICONOSCIMENTO

Anche a Milano Conte ha ricordato i riconoscimenti arrivati a Treviso: «Grazie a queste politiche, siamo stati eletti Città Verde d’Europa 2025. Ma questo deve essere un punto di partenza, perché c’è ancora tanto da fare. Ed è per questo che serve un lavoro di squadra su larga scala. I sindaci faranno la loro parte: promuovendo misure volte a decongestionare il traffico veicolare, ad incentivare l’uso di mezzi di spostamento più sostenibili, piantare nuovi alberi, sostituire gli impianti termici obsoleti». Per fare questo servono però risorse: «In cinque anni a Treviso abbiamo investito 900mila euro per incentivare il cambio delle caldaie, ma in città restano ancora tanti impianti vetusti. Abbiamo investito 15 milioni per rinnovare il parco mezzi della Mom, ma necessitiamo di risorse per rendere più accessibili le tariffe del trasporto pubblico. Abbiamo piantato tanti alberi, ma è necessario investire per un piano di riforestazione urbana capillare. I comuni devono poter lavorare assieme, attuare politiche che comprendano tutto il territorio. E bisogna parlare di bacino padano. È necessario quindi rivolgersi al Governo ma soprattutto alle Ue, dove queste risorse ci sono. Affrontiamo il problema, facciamolo insieme, una volta per tutte».

LA POLEMICA

Conte risponde in anticipo anche a chi lo accusa di parlare di tutela ambientale ma, allo stesso tempo, di voler portare in centro un parcheggio interrato come il park Vittoria: «Mi accusano di voler attirare traffico in città quando, invece, la stessa Via regionale (la commissione che valuta l’impatto ambientale ndr) ha approvato il Pums e il parcheggio. Il park Vittoria andrà ad abbattere tutto quel traffico di attraversamento della città». Ma quanto la situazione sia grave in pianura Padana ce lo ricorda Legambiante che ha stilato la classifica delle città con i valori di Pm10 più alti in questi primi mesi del 2024. Le otto città sono Verona con 44 giorni di sforamenti seguita da Vicenza con 41, Padova 39, Frosinone 38, Brescia, Cremona, Torino e Venezia con 36. Al limite Treviso con 35 giorni di sforamento, Modena, Milano, Monza, Rovigo con 34.

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