Lago film festival, Viviana e Carlo a caccia di una sede: «Se non ce la danno, occupiamo uno stabile»

Domenica 29 Agosto 2021 di Vesna Maria Brocca
Viviana Carlet e Carlo Migotto
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REVINE LAGO - Hanno i piedi nel lago (di Lago) e la testa nel mondo del cinema. Un vulcano di idee che risponde ai nomi di Viviana Carlet e Carlo Migotto, che da fondatori e direttori generali del Lago Film Festival si preparano a dar voce al loro nuovo, ma non ultimo, progetto: «Vogliamo dare a Piattaforma Lago una sede, creare a Revine Lago un centro culturale permanente. Siamo alla ricerca di uno spazio e se non lo troveremo, occuperemo uno dei tanti spazi chiusi e abbandonati».

Spiegate meglio questa Piattaforma Lago.
«Piattaforma Lago è un collettivo di ricerca, produzione e divulgazione di progetti artistici focalizzati all'attivazione di comunità periferiche. Lo scorso anno ci siamo lasciati con l'annuncio (l'ultima serata di festival) che Viviana ed io avremmo lasciato la direzione artistica di Lago Film Fest (continuando a seguire la direzione generale) per dedicare più energie a Piattaforma Lago».
Che progetti per il Lago Film Fest?
«Il Lago Film Fest è un evento ma è anche il banco di prova, il punto di arrivo e di partenza di moltissimi progetti che realizziamo durante l'anno sul nostro territorio e non solo. Ad esempio c'è il Premio Sonego, la cui cerimonia di premiazione si terrà il 9 settembre alla Mostra del Cinema di Venezia. E poi durante un incontro (a Lago FF del 2019) che abbiamo organizzato per sensibilizzare il pubblico sulla chiusura dell'ultimo cinema di Vittorio Veneto (il Verdi, che fortunatamente ha poi riaperto) ci siamo messi in prima fila per contribuire attivamente all'attività del cinema».
Avete fondato infatti il 30_____70 Doc fest.
«Col supporto di comune e Cinema Verdi: è il primo e unico boutique festival italiano dedicato ai documentari di mediometraggio di registi under 35 alla loro prima proiezione italiana. Ma abbiamo anche scritto e progettato lo SSSCH Festival: stimolazione della consapevolezza collettiva. Un progetto che punta a valorizzare il comune di Revine Lago attraverso gli interventi di giovani artisti: si è aggiudicato il contributo del Bando Borghi in Festival indetto dal Ministero Della Cultura».
Siete instancabili.
«Ne siamo orgogliosi:quello è uno degli 8 progetti (su più di 600 candidature) ad aver vinto il bando, e Revine Lago ha partecipato da solo e non assieme ad altri comuni. Durante il periodo estivo abbiamo dato vita anche a tre rassegne cinematografiche all'aperto itineranti: una con il comune di Alpago (dedicata al Rodolfo Sonego), una itinerante che porta a scoprire i borghi e le frazioni di Revine Lago e il Cinema In pista a Vittorio Veneto in pista d'atletica. A Formentera da 11 anni portiamo avanti il Formentera Film nato dall'esperienza e le pratiche di LFF».
Perché sentite il bisogno di trovare una sede per aprire un centro culturale?
«Molto semplicemente perché abbiamo i piedi nel lago (di Lago) e la testa nel mondo. Lavoriamo qui ma non solo qui ma tutto in qualche modo inizia da qui, da Lago, dal festival. Continueremo a viaggiare e a fare ricerca ma vogliamo creare uno spazio fisico permanente che ci permetta di creare e sviluppare progetti tutto l'anno e soprattutto portare talenti qui, a Lago. L'idea fondamentale del centro culturale è che possa diventare uno spazio di creazione ma anche una risorsa per la comunità. Revine Lago è pieno di spazi inutilizzati».
Come vi muoverete?
«Nei prossimi giorni incontreremo l'amministrazione per formalizzare il nostro progetto e capire se e quanto si impegneranno perché questo avvenga. Parallelamente stiamo dialogando con imprenditori locali che dispongono di spazi inutilizzati».
Quanto tempo dedicate a questi progetti, cosa vorreste di più, quali le difficoltà e quali invece le soddisfazioni?
«Per Viviana e me è un progetto di vita, facciamo anche altre attività, ma poi tutto torna e riparte qui. La soddisfazione più grande è la realizzazione dei progetti e la fiducia di chi decide di scommetterci. La difficoltà più grande è l'aspetto economico legato ai contributi pubblici. Ma noi siamo tenaci e affamati: continuiamo a lavorare ma l'assenza di pianificazione ci impedisce di crescere quanto potremmo e soprattutto di dare stabilità ai progetti».
 

Ultimo aggiornamento: 11:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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