Insulti all'amichetta del marito: alla fine la moglie tradita deve anche risarcirla

Martedì 6 Novembre 2018 di Denis Barea
Insulti all'amichetta del marito: alla fine la moglie tradita deve anche risarcirla
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NERVESA - Protagoniste della zuffa avvenuta l'8 agosto 2014 a Nervesa e approdata in Tribunale, con una causa civile appena conclusasi, ex amante, moglie tradita e figlia di quest'ultima. Che si incrociano quasi per caso, mentre la prima è in compagnia di una amica, e scoppia il finimondo: sberle, tirate di capelli e soprattutto una valanga di insulti. Tanto che la signora, ex amante del marito e padre, decide di andare per le vie legali chiedendo alle due il risarcimento dei danni. Assistita dal suo legale, l'avvocato Feliciano Dal Bo, quella accusata di essere stata una sfascia famiglie ha avuto giustizia, ottenendo un risarcimento di 2mila e 500 euro per gli insulti ricevuti, irripetibili. A loro volta madre e figlia avevano fatto causa alla amichetta del papà e del coniuge, che nei confronti della moglie tradita si sarebbe rivolta in più occasioni, mentre la storia di letto andava ancora avanti, dandole della cornuta senza troppi complimenti. Ma le loro pretese legali non hanno trovato soddisfazione. La zuffa che ha  portato le duellanti a sfidarsi non solo sul marciapiede di via della Rimembranza ma anche nelle aule di Tribunale è avvenuta un caldo pomeriggio d'agosto quando la ex amante stava passeggiando in compagnia di una amica, peraltro l'unica testimone dei fatti.
IL FINIMONDOArrivate all'altezza dell'abitazione della famiglia del fedifrago avrebbero sentito partire una vera e propria raffica di insulti. «Vieni - avrebbe detto la madre alla figlia - sta arrivando quella....». Rincarando poi la dose con una serie di aggettivi tutti riferibili allo spirito come dire... libertino della rivale. «Guarda - avrebbe aggiunto la madre - arriva quella che va con gli uomini sposati». Poi mamma e figlia sarebbero scese di casa per inseguire le altre due in auto. A fine corsa sgommata da film, portiere aperte e corsa verso la nemica che è stata insultata, presa per i capelli e strattonata tanto da farla cadere per terra. Per la difesa sarebbe stata proprio la relazione extraconiugale ad accendere gli animi, cioè madre e figlia sarebbero state istigate. Non dello stesso parere il giudice, che ha constato come quelle circostanze piccanti fossero riferite a un periodo molto antecedente, tanto che la relazione furbetta era finita già nel 2010. Ma certi torti, evidentemente, non si digeriscono davvero mai. Alla fine è stato liquidato un danno ritenuto dal legale della ex amante «troppo esiguo rispetto ai fatti»: 2.500 euro che madre e figlia sono chiamate a saldare in solido e non a testa.
Ultimo aggiornamento: 7 Novembre, 13:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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