VEDELAGO (TREVISO) - La Castellana, entrando a Vedelago, conosce una genesi e una gestazione che raccontano la voglia di un'amministrazione comunale di mettere un freno agli incidenti. E la difficoltà nel farlo. I due elementi che cozzano, l'uno contro l'altro, sono il limite di velocità dei centri urbani e l'autovelox. Perché l'occhio elettronico non si può piazzare nei centri abitati. Ed ecco il punto: Vedelago ha esteso il centro abitato fino ai suoi confini abbassando il limite a 50 chilometri all'ora. Lo ricorda bene il sindaco Cristina Andretta: «Nel luglio del 2009 sono morti due ragazzi in moto praticamente nello stesso punto dove è successo il tamponamento domenica notte.
L'IDEA
L'amministrazione è in scadenza. Il sindaco mette le mani avanti: «Si tratta di una proposta che valuterà il prossimo consiglio. Però si potrebbe modificare di nuovo il Prg e riportare i confini del centro di Vedelago a com'erano nel 2009. Così, proprio in quel punto, sarebbe possibile installare un autoveloz». La Andretta fa i conti: «Il traffico sostenuto ci aiuta nelle ore diurne. Le code di auto e tir non consentono mai di superare una certa velocità. E di conseguenza non si registrano incidenti gravi. Invece, di notte, dobbiamo dissuadere chi non rispetta i limiti. L'autovelox potrebbe essere la carta vincente. Comunque non sarò io a decidere».
LA POLIZIA LOCALE
Il sindaco conclude: «Facciamo quello che possiamo e nonostante la polizia locale non sia messa bene in quanto a organico c'è sempre una pattuglia poco prima del luogo dell'incidente. Il comandante non mi ha mai segnalato casi di maxi multe. Ma, di sicuro, proveremo a fare di più». (v.lip.)