Incidente a Colfrancui. I passanti tentano di salvare i fidanzati finiti con l'auto nel fossato pieno d'acqua: «Li abbiamo tirati fuori, lui respirava ancora ma lei no»

Martedì 6 Febbraio 2024 di Annalisa Fregonese
Incidente a Colfrancui

ODERZO (TREVISO) - Aveva ancora la cintura di sicurezza agganciata Chiara Bortoletto, 25 anni, la giovane donna morta ieri pomeriggio nell’incidente stradale avvenuto in via Fraine di Colfrancui, nei pressi della chiesetta di Sant’Antonio. I soccorritori, si tratta di alcune persone residenti nella via, quando sono intervenuti hanno cercato di fare il massimo ma la giovane era già morta. Un dramma consumatosi intorno alle 15, proprio mentre a pochi chilometri di distanza, nel duomo di Oderzo, si celebrava il funerale di Giovanni Colognese, 20 anni, morto nell’incidente stradale avvenuto in via Palugai a Gorgo al Monticano.


NESSUNA FRENATA
L’auto Mazda Mx5 cabrio stava transitando in via Fraine giungendo dalla direzione di Colfrancui andando verso Faè. Ha percorso tutto il rettilineo, poi, in prossimità della curva, è uscita di strada in modo autonomo andando a destra. Neppure un segno di frenata sull’asfalto. Molto probabilmente le ruote hanno perso aderenza, la Mazda si è ribaltata finendo dritta dentro al fossato pieno per buona parte d’acqua e rimanendo con le ruote all’aria. Testimone diretto dell’incidente un operaio che, in bicicletta, stava passando in quel momento e che si è messo a gridare per richiamare l’attenzione.


L’AUTOGRU
«Ero in casa, ho visto movimenti, ho visto della gente che si era fermata, qualcuno ha gridato, allora sono uscito da casa – racconta Daniele Buoro che abita a poca distanza -. In quel momento la sorte ha voluto che passasse un camion attrezzato con una gru. Ho visto il camion che faceva retromarcia e che andava verso il fossato. Pensavo che gli fosse caduto un bancale, qualcosa dal cassone. E invece aveva agganciato l’auto per tirarli fuori, dentro c’erano un ragazzo e una ragazza. Davanti c’era lui, l’abbiamo rianimato, dopo alcuni minuti ha ripreso ossigeno. La donna era ancora dentro all’auto perchè era agganciata con la cintura. Abbiamo tagliato la cintura ma lei era già morta, forse è deceduta nel momento dell’impatto. Comunque la testa era sott’acqua». Ma un’altra ipotesi che è possa esser morta annegata, visto che era finita a testa in giù nel fossato pieno d’acqua, su questo si farà luce nei prossimi giorni. «Il giovane che stava passando con la bici si è subito messo a fare la respirazione bocca a bocca al ragazzo, che era stato sbalzato fuori – prosegue Buoro -. Gli faceva le manovre salvavita, eravamo sempre i contatto con il Suem che dava le indicazioni su come procedere. L’ambulanza è arrivata dopo circa un quarto d’ora. Per la donna abbiamo visto subito che non c’era niente da fare». Il medico legale intervenuto ne ha constatato il decesso, il corpo è stato spostato sulla riva opposta del fossato. «Il camion-gru, terminate queste operazioni, ha riadagiato l’auto nel fossato, poi è andato via» precisa il soccorritore. Nel frattempo i sanitari hanno preso in carico L.R. 23 anni, residente a Vidor. L’elicottero di Treviso Emergenza è atterrato a poca distanza, il giovane dopo esser stato stabilizzato, è stato trasportato in gravi condizioni all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, dov’è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva. Mentre il 23enne è stato identificato in tempi veloci, per riuscire a capire chi fosse la donna si è dovuto attendere l’arrivo del carro attrezzi. La giovane infatti non aveva addosso alcun documento. Il carro attrezzi ha recuperato l’auto dal fossato, riportandola in strada. I vigili del fuoco di Motta di Livenza, che si sono prodigati per tutta la durata delle operazioni, sono così riusciti ad aprire l’automobile ad ispezionarla all’interno. È stato rinvenuto uno zainetto con dei documenti che hanno permesso di risalire all’identità della sfortunata giovane. Le operazioni sul posto si sono protratte fin oltre le 18. Via Fraine è stata in pratica bloccata da entrambi i lati, gli automobilisti che arrivavano dovevano fare marcia indietro. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci