"Grazie alpini": a San Francesco il concerto per le penne nere dei bambini del coro Mani Bianche del Veneto

Venerdì 19 Aprile 2024 di Mattia Zanardo
I bambini del coro Mani Bianche del Veneto

TREVISO - Un grazie molto speciale. Per il destinatario: gli Alpini, da sempre in prima linea in attività con finalità sociale e nel servizio alla comunità. Ma anche per chi sarà incaricato di esprimere, attraverso la propria arte, questo ringraziamento: il coro Mani bianche del Veneto, formato da ragazzi normodotati e da altri diversamente abili. Saranno i due protagonisti del concerto-evento "Grazie Alpini" in programma domani sera, sabato 20 aprile, dalle 20.30 nella chiesa di San Francesco, a Treviso.

L'intento è manifestare la gratitudine collettiva alle penne nere, della Marca, ma anche di tutti gli altri territori, per il loro essere, come recita lo stesso sottotitolo della serata "Disponibili sempre, amici di tutti".

La serata

Nel corso della serata alcuni rappresentanti dell'Ana porteranno delle testimonianze dei vari progetti di volontariato in cui l'associazione è impegnata a livello locale e nazionale, secondo il suo motto di "onorare i morti, aiutando i vivi". Dunque quale forma migliore per dimostrare questo pubblico riconoscimento del concerto di un coro, elemento tipico della tradizione degli AlpinI? A maggior ragione perché, come accennato, si tratterà di un coro diverso dagli altri.

Il progetto

Nato un ventina d'anni fa come classico ensemble di voci bianche, "Mani bianche del Veneto" rappresenta oggi un progetto educativo pilota. Attualmente conta circa 65 elementi, dai 6 ai 19 anni, in parte studenti dell'Istituto comprensivo di Vedelago (al cui interno la formazione corale opera), ma anche dal resto del territorio. È un coro integrato: tra i suoi componenti, cioè, ci sono ragazzi e adolescenti con disabilità di udito, di linguaggio, di apprendimento, di movimento.

La lingua dei segni

Non solo, applica la tecnica del "Manos blacas" venezuelano, il primo in Veneto a farlo: i coristi accompagnano alla voce una gestualità in Lingua dei segni, con le mani calzate di guanti bianchi (da cui il nome). «Non una semplice traduzione - spiega Chiara Cattapan, professoressa dell'Ic di Vedelago e direttrice del coro - ma una coreografia della musica in Lis: usare mani e braccia per cantare, tracciando movimenti in sincrono. La finalità è quella dell'inclusione e dell'integrazione, dando la possibilità di partecipare all'esperienza musicale a tutti, anche a chi, ad esempio, non può parlare, ma può muovere le mani». Il coro, che negli anni ha partecipato (e vinto) a molti concorsi e ha ricevuto riconoscimenti pure dal ministero dell'Istruzione e dalla Presidenza della Repubblica, ha un repertorio incentrato soprattutto su canzoni moderne. Per l'occasione, però, proporrà anche due brani di Bepi De Marzi: "Ora la pace" e il celeberrimo "Signore delle Cime". Altra novità, il debutto di un coro "di appoggio" composto da genitori e insegnanti. Il concerto, coordinato da Ettore Barison, è a ingresso libero e aperto a tutti.

Ultimo aggiornamento: 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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