Sos camionisti: «Ne servono 300. 1000 euro a chi prende la patente»

Venerdì 7 Dicembre 2018 di Mattia Zanardo
Sos camionisti: «Ne servono 300. 1000 euro a chi prende la patente»
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TREVISO - Nei piazzali delle ditte trevigiane dell'autotrasporto ci sono sempre più camion fermi. E, in questo caso, non c'entra la crisi, anzi il lavoro non mancherebbe: semplicemente non si trova nessuno per guidarli. Un paradosso -penuria di manodopera, pur con una disoccupazione, soprattutto giovanile, ancora elevata- già denunciato anche da altre imprese, ma che per il settore del trasporto su gomma e per gli autisti professionisti abilitati si sta facendo sempre più pesante, nella Marca e non solo. Soprattutto in un periodo come l'attuale, a ridosso delle festività natalizie, in cui il traffico delle merci aumento in media del 15 per cento.

STOP DI MASSA «Mai fino ad ora ci si è trovati con i camion fermi sui piazzali e la casella di posta elettronica piena di richieste di trasporti ancora da evadere -conferma Danilo Vendrame, presidente della categoria di Confartigianato Marca Trevigiana- Purtroppo gli autotrasportatori trevigiani devono rinunciare a importanti commesse e subire un gravissimo danno economico a causa della mancanza di personale. Le nostre imprese sarebbero pronte ad assumere subito, ma autisti non se ne trovano. La stima su base nazionale parla di una mancanza di circa 15mila professionisti. In provincia di Treviso i dati in nostro possesso ci dicono che le imprese di autotrasporto potrebbero assumerne, da subito, oltre 300». Il problema rischia di aggravarsi ancor più nel prossimo futuro, complice un'età media degli addetti non più verdissima: l'associazione imprenditoriale stima che nel giro di un quindicennio andranno in pensione circa due terzi degli autisti oggi in servizio nelle aziende locali (in totale 4.900, di cui 1.200 impiegati nell'artigianato). Per sostituirli, si può contare su non più di un centinaio di nuovi professionisti all'anno, in possesso delle patenti e delle carte di qualificazione necessarie per essere assunti come autisti in una impresa di autotrasporto merci conto terzi. Perché proprio qui sta l'inghippo. Non si tratta solo del fatto che i giovani non sono più attirati dall'impugnare il volante di un camion per mestiere (nonostante, rimarca Vendrame, gli stipendi siano buoni superiori alla media d'ingresso di tutti gli altri settori e le innovazioni tecnologiche consentano di operare con molta più sicurezza e confort rispetto al passato).
ITER COMPLESSO Ma soprattutto le normative entrate in vigore negli ultimi, se da un lato dato maggior rigore all'accesso alla professione, dall'altro hanno reso l'iter per ottenere i titoli per guidare un tir sulle strade europee in regola, lungo e complicato. Nonché costoso: i 2.500 euro necessari in media, come ricorda l'esperto, sono spesso un ostacolo non aggirabile per molti giovani e le loro famiglie o per un disoccupato Né possono essere considerate soluzioni definitive, l'andare a reclutare autisti nell'Europa dell'est (ormai, peraltro, scarseggiano pure lì) o affidarsi a società di somministrazione lavoro. «Per cercare di porre rimedio a questa situazione -spiega Vendrame- Confartigianato in Veneto, insieme ai sindacati di categoria, ha introdotto, nel rinnovato contratto regionale di settore, un rimborso che sarà erogato dell'ente bilaterale Ebav, del valore di mille euro, per gli autisti neopatentati a fronte dei costi sostenuti per la loro formazione nelle autoscuole che si convenzioneranno con l'associazione». 


    
Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 08:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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