Spara, lo centra in un occhio e scappa mentre il colpito grida di dolore

Lunedì 15 Ottobre 2018
Spara, lo centra in un occhio e scappa mentre il colpito grida di dolore
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MARENO La sua doveva essere una tranquilla domenica mattina a passeggio con il cane: invece Carlo Giubilato, 58 anni, si è ritrovato con un pallino da caccia in un occhio e ha passato la giornata in ospedale. Nei prossimi giorni dovrà essere operato. Nessuna traccia del cacciatore che l'ha ferito. L'uomo, dopo aver ferito l'artigiano marenese, invece di prestargli soccorso ha raccolto il fagiano che aveva ucciso e se n'è andato. Al 58enne è andata bene. Sarebbero bastati pochi millimetri più in là, una piccola differenza che avrebbe potuto costargli la vita.


 
Carlo Giubilato ieri mattina aveva deciso di uscire per una bella passeggiata con il suo cane Alkira, un pastore australiano. «Amo molto la campagna però in questa stagione ci sono in giro i cacciatori. Così - racconta l'uomo, che di mestiere fa l'artigiano orafo ho scelto una zona non troppo isolata. Sono i San Fris, al confine fra Mareno di Piave e San Vendemiano, mi pare si chiami via San Michele, vicino all'autostrada». Ci sono campi coltivati, vigneti, l'ideale insomma per una tranquilla camminata. L'artigiano però è prudente, è consapevole che siamo in aperta stagione di caccia e non vuol correre rischi. Così, anziché avventurarsi fra capezzagne, fossati e vigneti, rimane in strada, sull'asfalto. «È una via molto frequentata da coloro che amano stare all'aria aperta precisa - Ci passano parecchie persone in bicicletta, altri che corrono a piedi o camminano».

 Rilassato e tranquillo Giubilato viene colto di sorpresa dal rumore di una fucilata. Una frazione di secondo dopo avverte un fortissimo dolore all'occhio destro; sono attimi, già comincia a non vederci più bene. «Ho così realizzato di esser stato colpito prosegue - A poca distanza da me ho visto il cacciatore. Gli ho gridato: ma cosa stai facendo, ma ti rendi conto che mi hai colpito? Ho continuato a urlare e questo niente, non mi ha badato, era come se non stessi gridando a lui. Ha raccolto il fagiano che aveva ucciso e se n'è andato».

Sotto choc e dolorante, ancora incredulo di quanto gli stava capitando, a Carlo Giubilato non è rimasto altro da fare che chiamare la moglie e i carabinieri.
La consorte l'ha accompagnato al pronto soccorso dell'ospedale di Conegliano, presidio che vanta un reparto di Oculistica d'eccellenza. «Dopo la visita dice l'artigiano è emerso che il pallino, pur essendo rimasto nell'occhio si è per fortuna conficcato in una zona periferica. Lunedì i medici decideranno come operarmi». Nel frattempo è già stata avviata una prima indagine da parte delle forze dell'ordine. «Sono intervenuti i carabinieri di Susegana specifica il ferito hanno circostanziato la zona dov'è avvenuto l'incidente e raccolto alcune informazioni. Oggi presenterò una denuncia formale». A GAMBE LEVATE Gli occhi sono preziosissimi per chiunque e per chi, come Giubilato, di mestiere fa l'artigiano orafo, lo sono ancor di più. «Sono fiducioso su ciò che mi hanno detto i medici, mi auguro con tutto il cuore che questa cosa si risolva. Certo se penso che avrei potuto restarci secco. È stata davvero una questione di pochi millimetri. Avrei potuto perdere l'occhio». Al dolore fisico si aggiunge l'amarezza per non essere stato soccorso. «È stato un incidente, anche se ero ben visibile alla vista, essendo in strada. Ma tutto mi sarei aspettato fuorché essere lasciato là solo e ferito, è una cosa della quale non mi capacito. Perchè quell'uomo non mi ha prestato aiuto? È una domanda alla quale non riesco a darmi una risposta». Carlo Giubilato per diletto canta nel coro Code di bosco di Orsago. In queste ore si stanno moltiplicando i messaggi di solidarietà nei suoi confronti. Annalisa Fregonese
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