Tre alunni no vax spostati di classe per garantire il bimbo immunodepresso

Martedì 18 Settembre 2018 di Mauro Favaro
Tre alunni no vax spostati di classe per garantire il bimbo immunodepresso
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MOGLIANO - Tre alunni non vaccinati che frequentano la prima elementare sono stati spostati di sezione per consentire a un bambino immunodepresso, che chiameremo Giovanni, nome di fantasia per preservare l'anonimato, di poter stare in classe senza mettere a repentaglio la propria salute. È accaduto in una scuola della zona di Mogliano, nella parte sud della provincia di Treviso.

SONDAGGIO Alunni no vax spostati. Giusto o sbagliato? VOTA

I genitori di Giovanni avevano segnalato ai vertici dell'istituto comprensivo che, proprio a causa delle sue difese immunitarie praticamente azzerate, sarebbe stato rischioso farlo stare accanto a compagni non immunizzati, ogni giorno, per almeno cinque ore, perché avrebbero potuto trasmettergli malattie per lui pericolosissime. La direzione della scuola ha subito recepito il messaggio e senza tentennamenti ha deciso di spostare gli alunni non vaccinati in un'altra sezione delle stesse elementari.  Fortunatamente c'erano i margini per ricomporre il puzzle delle classi all'interno del plesso. Così ora il piccolo immunodepresso può seguire le lezioni in una sezione composta esclusivamente da bambini vaccinati. Senza correre inutili.

LE LAMENTELE
«Una famiglia no-vax si è lamentata per gli spostamenti degli alunni, fatti dopo il suono della prima campanella dell'anno racconta un'insegnante una mamma, in particolare, voleva che suo figlio continuasse a stare in classe con alcuni compagni con cui aveva già stretto amicizia». La scuola, però, ha gestito le difficoltà spiegando a tutte le famiglie coinvolge il perché aveva deciso di agire in quel modo. A nemmeno una settimana dall'inizio del nuovo anno scolastico, il nodo è stato risolto.

La settimana scorsa nel trevigiano era emerso un caso simile. Un bambino di 8 anni della zona della Castellana che ha sconfitto la leucemia, grazie al trapianto di midollo della sorellina di 10 anni e a una serie di pesanti trattamenti chemioterapici, ha rischiato di essere costretto a rimanere a casa da scuola a causa della presenza di otto bambini non vaccinati. Questo caso è più complesso perché in quella che dovrebbe essere la classe del bambino, oggi ancora a casa per delle terapie, sono presenti cinque non vaccinati. E nell'unica altra sezione ce ne sono tre.

UFFICIO SCOLASTICOL'ufficio scolastico di Treviso, dal canto suo, ha messo in chiaro che si riuscirà a trovare comunque una soluzione dal punto di vista organizzativo, come prevede la legge. All'inizio i genitori di Giovanni temevano che la presenza di compagni di classe non vaccinati potesse costituire un problema insormontabile. Un problema che sarebbe andato ad aggiungersi ai tanti che hanno dovuto affrontare negli ultimi anni proprio a causa dei problemi di salute del loro figlio. Ma alla fine non è stato così. Il fatto che a scuola, pur in altre sezioni, continuino a essere presenti bambini non vaccinati non rappresenta un problema.

«A loro premeva che fossero vaccinati solo i compagni di classe che ogni giorno stanno a stretto contatto per parecchie ore rivela la stessa insegnante chiaro che lungo i corridoi si possono incrociare bambini vaccinati e non vaccinati. Ma questo accade ogni giorno anche quando si passeggia per strada». Tanto più che su questo l'istituto comprensivo non può proprio nulla. Le elementari fanno parte della scuola dell'obbligo. E nessun bambino può essere allontanato. La legge Lorenzin prevede la sospensione della frequenza solo per i piccoli non immunizzati che frequentano asili nido e materne. Quando si passa alle elementari, invece, e fino al primo biennio delle superiori, cioè fino ai 16 anni, le famiglie che non vaccinano i loro figli rischiano una multa che può arrivare fino a 500 euro. L'iter per arrivare ad emettere le sanzioni, cosa che spetta all'Usl per conto dello Stato, pare ancora lungo e tortuoso.

Nel frattempo Giovanni può andare a scuola e studiare senza dover correre rischi.

Almeno questo, dopo le mille difficoltà legate ai tanti problemi di salute che l'hanno assillato, e che continuano a farlo, in questa primissima fase della sua vita.

Ultimo aggiornamento: 17:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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