Dal segretario cittadino violento attacco al capogruppo: spaccatura totale del Pd in consiglio a Rovigo

Lunedì 24 Aprile 2023 di Francesco Campi
Il municipio di Rovigo
ROVIGO - Volano stracci nel Pd. No, non è una novità. Di nuovo, però, c’è il fatto che, questa volta, il dissidio è interno a quella che fino a poco fa era la componente maggioritaria del partito, divisa ora sul sostegno al sindaco Edoardo Gaffeo. Dal segretario cittadino del Pd Giacomo Prandini, infatti, arriva un violento attacco al capogruppo Pd a Palazzo Nodari Nello Chendi, con una nota, nella quale lo chiama “prof. Chendi”, a rimarcare la distanza, e, come fece Renzi e Letta, gli rivolge un significativo “stai sereno”: «Se il prof. Chendi fosse in ansia per la conservazione della poltroncina stia pure sereno. Ci troviamo in una condizione anomala che solo il breve scorcio di tempo che ci separa dalle prossime elezioni ci induce a tollerare».

ATTACCO DURISSIMO

Nella foga, l’attacco arriva, violentissimo, anche contro il sindaco Gaffeo, facendo emergere che la vicinanza a Lega e Forza Italia, emersa chiaramente negli ultimi giorni, non è un caso: «Il prof. Chendi, che ha rivestito il ruolo di segretario provinciale con due partiti oltre a quello di presidente del Pd, non può ignorare la regola aurea del primato della politica, in virtù della quale al partito competono le scelte e al gruppo la leale esecuzione. Questa situazione non può legittimare “fughe” dalle scelte del partito che non potrà accettare di essere portato al guinzaglio dal prof. Gaffeo, verso la cui azione condividiamo lo stesso giudizio negativo con larga parte dei rodigini , delle organizzazioni professionali cittadine». Da cosa nasce questo attacco che segna la definitiva frattura fra Chendi e quella era stata la sua area, il gruppo che sotto la guida di Nadia Romeo, presidente del consiglio grazie ai voti della maggioranza consiliare, ha sostenuto nel tempo le mozioni di Francesco Boccia nel 2019 e Michele Emiliano nel 2017? La spaccatura era emersa anche nell’ultimo congresso, quando l’area già Boccia ed Emiliano si è schierata con Elly Schlein, mentre Chendi, così come il segretario provinciale Angelo Zanellato ed il già deputato Diego Crivellari, hanno sostenuto Bonaccini, ma l’ultimo casus belli è il caos del settore Urbanistica ed Edilizia privata di Palazzo Nodari. Nell’ultimo consiglio comunale, rispondendo all’interrogazione del consigliere Pd Graziano Azzalin, che chiedeva conto del numero di pratiche elaborate, l’assessore Maria Luisa Cattozzo ha spiegato di non aver ricevuto alcun dato dal dirigente responsabile del settore Cristian Scalabrin nonostante le ripetute sollecitazioni. Il capogruppo della Lega, Michele Aretusini ed il vicecommissario di Forza Italia Andrea Bimbatti hanno puntato il dito su Giunta e assessore Cattozzo.

LA SPACCATURA

Esattamente come Prandini, che si è allineato a Lega e Forza Italia, spingendosi a chiedere le dimissioni dell’assessore. A queste affermazioni ha replicato laconico Chendi, bollandole come «penose e prive di un confronto all’interno del gruppo, pronunciate da un segretario che non è stato nemmeno eletto, ma nominato, che non rappresenta i consiglieri del Pd. Il gruppo Pd ha sempre votato compatto, le posizioni di Prandini sono le sue posizioni, non dei consiglieri». La replica di Prandini, che per stile e forma quasi non pare scritta di suo pugno, è al vetriolo: «Siamo in piena campagna elettorale 2023 e agli inizi di quella 2024, l’opinione pubblica disorientata e irritata contro il politicume, ha il sacrosanto diritto di conoscere Casa Pd Polesine dopo le ripetute bieche e stellari esternazioni del prof. Chendi. Circa un anno e mezzo fa è stato eletto il segretario in un congresso molto partecipato, all’unanimità anche con il voto del prof. Chendi. Nel recente congresso, la squadra del segretario ha vinto con il 70% dei voti sia degli iscritti che degli elettori. Del residuo 30% cosa rappresenta il prof. Chendi atteso che partecipavano quattro sottogruppi a quello schieramento?». Poi, Prandini attacca l’intero gruppo comunale: «Dagli originari 11 componenti, oggi, per diverse evenienze, ben 4 risultano non tesserati al Pd. Trattasi del gruppo Pd o di un gruppo misto in salsa chendiana? Non mi risulta che 7 iscritti siano allineati sulla lungimirante linea del prof».
 
Ultimo aggiornamento: 07:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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