Uccide il compagno con una bottigliata in testa, Romina resta in carcere: potrebbe scappare

Domenica 8 Agosto 2021 di Roberta Paulon
Uccide il compagno con una bottigliata in testa, Romina resta in carcere: potrebbe scappare

GIACCIANO (ROVIGO) - Interrogatorio di garanzia, udienza di convalida dell'arresto e assegnazione dell'esame autoptico sul corpo del compagno di Romina Soragni: sono questi i passi che la procura siciliana intende percorrere a partire da lunedì. Sono queste le ultime novità giudiziarie sul caso dell'omicidio, avvenuto nel paese di Prizzi in provincia di Palermo, che vede come vittima Giuseppe Canzoneri 51enne del posto e come rea confessa Romina Soragni, 36enne originaria di Giacciano con Baruchella. La 36enne originaria del Polesine è al momento agli arresti con l'accusa di omicidio.


Omicidio a Palermo: le novità

L'accusa è stata formulata dopo che il pubblico ministero Chiara Salerno ha interrogato la donna ottenendo una piena e completa confessione.

La donna ha ucciso il compagno a bottigliate alle 19 circa di giovedì scorso mentre lui lavava i piatti ed è stata notata aggirarsi in stato di shock alle 22.30 della sera con le scarpe insanguinate, fino al controllo dei carabinieri che hanno poi portato alla luce il delitto ritrovando il corpo di lui in casa, a terra in una pozza di sangue e circondato di cocci di bottiglia. 

Romina rischia di scappare

Il pm ha chiesto al tribunale di Termini Imerese, per Romina Sorgagni, la convalida dell'arresto con la conferma della misura cautelare della custodia in carcere, per evitare che la donna possa tentare la fuga. Probabilmente si pensa che possa fuggire dai parenti in provincia di Rovigo. Proprio a Giacciano con Baruchella Romina lascia molti ricordi e altrettanto sgomento. In Polesine era seguita fin da ragazza dai Servizi Sociali del suo Comune di residenza a testimonianza di una giovinezza non facile. Il sindaco Natale Pigaiani la ricorda molto bene: l'ultima volta aveva parlato con lei, circa un anno fa, cercando di riprendere un percorso già avviato in passato, ma interrotto con il precedente trasferimento in Sicilia. 

Il rapporto tra vittima e killer

Lo scorso anno Romina Sorgagni aveva infatti detto di voler lasciare il compagno Giuseppe per ragioni di conflittualità continue, denunciando almeno verbalmente di aver subito percosse e affrontando addirittura un periodo di ricovero ospedaliero. Per questo era stata affiancata brevemente anche da un'associazione di tutela delle donne vittime di violenza, ma poi aveva scelto di tornare con il compagno siciliano e continuare questa storia difficile, caratterizzata da conflitti quotidiani e abuso di alcol. In Sicilia però, agli inquirenti non risulta formalizzata alcuna denuncia a carico del compagno per ragioni di violenza domestica, quindi su questo dettaglio sarà importante fare luce al fine di ricostruire il contesto in cui è maturato il delitto. 


Le indagini

Sul fronte delle indagini in loco, i carabinieri che si stanno occupando di ricostruire i fatti hanno raccolto le testimonianze dei vicini di casa i quali hanno affermato che il giorno dell'omicidio i due avevano avuto l'ennesima discussione, alla quale tuttavia non avevano dato peso perché era routine che la coppia litigasse con toni accesi e grida udibili anche fuori dalla loro abitazione. Di queste frequenti discussioni i carabinieri locali hanno traccia, in quanto già in passato erano intervenuti su segnalazioni dei cittadini per episodi classificati come ubriachezza molesta. La coppia era dunque nota; lui inoltre aveva precedenti di polizia per reati contro il patrimonio. 


La salute 

Per la vicenda giudiziaria avrà molta importanza ricostruire lo stato di salute della donna polesana che secondo le ricostruzioni emerse fino ad oggi soffriva da anni di problemi legati al consumo di acool. Proprio per questo motivo era seguita anche dall'azienda sanitaria di Lercara Friddi (Palermo), di competenza in base alla residenza siciliana.

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