OCCHIOBELLO - Si profila una sfida tutta al femminile alle prossime elezioni amministrative di Occhiobello. Ieri mattina, in una affollatissima presentazione all’Unaway Hotel, l’attuale capogruppo di minoranza Irene Bononi ha annunciato la propria candidatura a sindaco con la sua lista civica “Occhiobello Domani”. Accanto a lei compagni di viaggio ormai di lunga data, su tutti Davide Valentini, Marcello Cauduro e Paolo Pezzini, possibili esponenti di una lista civica, trasversale e aperta a persone di differente orientamento politico. «Il mio non è il civismo di chi con superiorità o sprezzo si chiama fuori dalla politica e dai partiti – spiega Bononi – ma è quello del pragmatismo e concretezza, del merito e competenze specifiche. Quello su cui intendiamo costruire il domani. Non rinnego i miei trascorsi partitici, grazie ai quali ho maturato l’esperienza amministrativa che oggi posso spendere».
IL CURRICULUM
Consigliere di minoranza dal 2009 al 2014, assessore con deleghe a Commercio, Sicurezza, Polizia municipale e Turismo dal 2014 al 2019, attualmente la Bononi è capogruppo di minoranza e si candida come alternativa a Sondra Coizzi. «Credo di avere i requisiti in termini di esperienza amministrativa, formazione professionale, passione, capacità relazionale, desiderio di vivere la comunità. Sono entrata in consiglio comunale giovanissima, conosco il funzionamento dell’ente. Da sempre vivo e opero a Occhiobello». Bononi pensa a un comune funzionante e funzionale e si guarda dal fare promesse poi irrealizzabili in fase di mandato. «Il mio sarà un programma aderente alla realtà: la mia guida, oggi e sempre, sarà il bilancio. Sono i numeri a indicare cosa si può e non si può fare. Desidero un paese in cui gli anziani non si sentano isolati e i giovani non vogliano andarsene, magari nella vicina Ferrara, una città che per noi deve diventare in ogni caso un punto di riferimento».
Tra le priorità anche quella di rivedere la pianta organica del Comune, «che sconta una importante difficoltà nel turnover pur nelle capacità di manovra, e è impoverita nell’erogazione dei servizi al cittadino e di progettualità».