Treni da terzo mondo, class action dei pendolari contro Sistemi Territoriali

Lunedì 14 Gennaio 2019
Treni da terzo mondo, class action dei pendolari contro Sistemi Territoriali

ROSOLINA - Avanti con l'azione collettiva di risarcimento per gli abbonati della linea Adria Mestre, ma anche timori per possibili tagli del servizio, che impongono una stretta vigilanza da parte dei passeggeri verso Sistemi Territoriali. Sono questi i sentimenti più diffusi nel serrato dibattito tra i numerosi utenti della linea ferroviaria, che si sono dati appuntamento ieri mattina all'auditorium comunale a Piove di Sacco per confrontarsi sulle iniziative da adottare dopo i ripetuti disagi che stanno tormentando i pendolari che ogni giorni utilizzano la linea. A Piove sono arrivati pendolari sia dalla zona di Adria e Cavarzere, ma anche dai comuni del Veneziano che sono toccati dalla ferrovia. Sulla graticola è finita Sistemi Territoriali, la società partecipata dalla Regione, diretta da Gianmichele Gambato, che gestisce la tratta ferroviaria. Da anni si lamentano disservizi e tempi di percorrenza eccessivi: il viaggio in treno da Piove a Venezia dura 55 minuti per 30 chilometri.
 
Da Monselice al capoluogo lagunare ci vogliono in media 51 minuti, ma con circa 50 chilometri di tragitto.
Ciascuno ha raccontato la propria vicenda, sempre disagevole, della settimana che sta finendo, un vero incubo: come quei passeggeri partiti da Piove di Sacco alle 14.19 del 7 gennaio, arrivati a Mestre alle 17.30 e rimasti sullo stesso treno per far ritorno a casa, senza sbrigare gli affari previsti, per paura di non trovare più convogli. «Credo che abbiamo tutti i diritti di esercitare una azione collettiva nei confronti di Sistemi Territoriali per un risarcimento dei danni che stiamo patendo, dovuto ad una evidente incapacità gestionale della dirigenza della società - spiega Lucia Pizzo, combattivo vice sindaco di Piove, ma anche utente da lunga data della tratta verso Venezia -. E' evidente che con l'introduzione dei nuovi sistemi di sicurezza sulla linea non si sono prima valutati gli impatti e oggi ci troviamo con ritardi biblici dei treni e code e attese lunghe ai passaggi a livello, con ricadute negative anche sul trasporto stradale».
RISPOLVERATE LE LITTORINE
Lucia Pizzo aggiunge anche che «non è da ieri che paventiamo questa situazione: l'introduzione dell'orario cadenzato è stata una cattiva scelta per questa linea, utilizzata soprattutto da lavoratori e studenti negli orari classici, mattino, ore centrali e sera. Ci troviamo perciò con treni che viaggiano semivuoti nelle altre ore».
Nell'incontro piovese è emerso il timore di una progressiva fuga degli utenti a favore del trasporto su gomma, anticamera poi per la riduzione del servizio su rotaia. Quello che è certo è che molti operatori, soprattutto macchinisti, scelgono Trenitalia, ma a fine anno ha lasciato anche il direttore tecnico di Sistemi Territoriali, l'ingegner Bruno Caleo, artefice del rinnovamento del parco rotabile di qualche anno fa. Alcuni dei nuovi convogli sembra siano stati dirottati su altre linee, mentre sulla Adria Mestre sono tornate anche le vecchie littorine.
Nicola Benvenuti

Ultimo aggiornamento: 12:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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