ROVIGO - Sempre più donne senza un'occupazione in Polesine. Ma non se la passano bene nemmeno gli stranieri e, in generale, i lavoratori tra i 30 e i 54 anni. E il contratto a tempo indeterminato è sempre più un sogno. Lo rivelano i dati del secondo trimestre 2016 pubblicati sul bollettino trimestrale della Provincia dal responsabile dell'Osservatorio Mercato del lavoro, Alessandro Rebba. Non si tratta di numeri incoraggianti, visto che Rovigo risulta essere ancora una volta fanalino di coda del Veneto, che invece dà alcuni segnali di miglioramento che potrebbero far intuire l'inizio di una, seppur lenta, uscita dalla crisi. Come successo anche nella prima parte dell'anno scorso, anche nel secondo trimestre, come evidenzia Rebba, «è continuata la flessione degli assunti con contratti a tempo indeterminato, che si sono ridotti del 37,9 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Ma anche per i contratti a termine è continuata la contrazione, segnando un -11,5 per cento, soprattutto a Rovigo e nell'Alto Polesine»...
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