Famiglie ostaggio delle sbarre: cosa devono fare per uscire o entrare nella loro proprietà

Domenica 13 Gennaio 2019 di Mirian Pozzato
Famiglie ostaggio delle sbarre: cosa devono fare per uscire o entrare nella loro proprietà
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CEREGNANO - È passato più di un anno da quando era stato dato risalto su queste colonne al problema di alcune famiglie che abitano oltre la linea ferroviaria a La Marcona. Il disagio non solo non è stato risolto, ma addirittura in questi giorni di gelo, è aumentato. Le difficoltà cui debbono sottostare questi residenti sono molto datate. La linea ferroviaria è stata costruita ai primi del '900, ma le case erano abitate già da metà 800. Le famiglie di queste abitazioni, ormai stabilmente ce ne sono solo due, sono costrette ogni volta che debbono uscire o entrare nelle loro proprietà ad aprire i lucchetti che chiudono la sbarre e, una volta attraversato il binario, richiuderle con attenzione. Prima però debbono telefonare o alla stazione di Rovigo o a quella di Adria, utilizzando un telefono presente in prossimità del passaggio. Se dalla stazione viene dato il via libera, allora con la chiave fornita possono aprire il  lucchetto e attraversare, avendo cura di richiudere subito e di richiamare la stazione per avvisare che la procedura è conclusa. Più che una grana burocratica la procedura è diventata una seccatura.
LUCCHETTI GELATIA peggiorare la situazione ora è il gelo che blocca l'apertura dei lucchetti tanto da costringere questi sfortunati ceregnanesi a munirsi di accendini per scongelare i lucchetti da aprire. «Siamo esasperati spiega Mara Ferrari, una residente a La Marcona . Sono nata qui e la mia famiglia vive qui da sempre. Mio padre ha 83 anni ed è infermo e sono preoccupata per quello che potrebbe succedere se avessimo bisogno di un'ambulanza. Abbiamo sempre cercato di adattarci, però non possiamo più continuare a vivere prigionieri in casa nostra. I miei antenati quando hanno accettato questo compromesso con le ferrovie non avevano i problemi che ci sono oggi. Stavano in campagna tutto il giorno e andavano in piazza in bicicletta per la messa e il mercato».
I tempi sono cambiati e con questi le misure di sicurezza. In effetti Sistemi territoriali sta chiudendo o cercando di trovare soluzioni alternative ai vari passaggi presenti sulla linea Legnago-Chioggia. «Una soluzione possibile ci sarebbe spiega Ferrari , c'è una stradina sterrata che affianca la ferrovia e arriva fino alla fattoria Sasse Rami. Da lì poi c'è già una strada di collegamento con via Verga che sbuca su via don Minzoni vicino al cimitero».
SENZA AIUTIQuesti abitanti Si sentono abbandonati. Hanno problemi a essere raggiunti dal postino e dalla raccolta dei rifiuti e si sentono soprattutto trascurati dalle istituzioni. Si era anche ipotizzata la realizzazione di una strada bianca con sbocco a Lama Polesine ma si tratterebbe di un percorso di circa dieci chilometri in più per andare in piazza a Ceregnano. Tuttavia sembra impossibile che non si riesca a trovare una soluzione per risolvere un problema che lede i loro diritti e la loro libertà di muoversi e spostarsi.
 
Ultimo aggiornamento: 14 Gennaio, 11:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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