Scomparso da casa da un mese: giallo sulla sorte di un 48enne di Adria

Martedì 23 Ottobre 2018
Scomparso da casa da un mese: giallo sulla sorte di un 48enne di Adria
ADRIA - Formalmente si sarebbe recato in Polonia per motivi di lavoro. Ma da un mese esatto, dal 23 settembre scorso, è irrintracciabile per tutti, anche per i suoi genitori e per gli amici più stretti. Così sale la preoccupazione in città, nell’abitazione di via Pignara, per le sorti di Ersilio Gallimberti. L’uomo ad oggi risulta scomparso nel nulla anche se non risulterebbe ancora formalizzata alcuna denuncia di scomparsa. Il 48enne, per strani motivi, ha fatto perdere le sue tracce o gli è accaduto qualcosa. La sua auto è stata ritrovata qualche giorno fa a Ravenna. I carabinieri si sono già recati almeno due volte nella sua abitazione nel fine settimana per interrogare padre e madre  preoccupati della scomparsa del figlio che da 4 settimane non si mette in contatto con loro ed il cui telefono cellulare risulta spento.
IL GIALLO
Qualcuno ipotizza che si sia imbarcato su un mercantile. Fin da piccolo, affascinato dal racconto di Hemingway, “Il vecchio e il mare”, infatti si era innamorato della navigazione tanto che si è diplomato all’istituto nautico a Venezia. Gallimberti al quale i confini italiani sono sempre andati stretti, come narra nella sua pagina social, ha battuto in questi ultimi anni i mercati dell’Est Europa commerciando con Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia. «Feci grandi affari con la Polonia, poi come tutte le cose, prima o dopo finiscono, e ultimamente mi sono fermato relativamente vicino casa» narra il 48enne sul suo diario. Attualmente, sempre per ammissione sua, si occuperebbe di consulenza d’azienda e intermediazione immobiliare estera per privati e aziende in Repubblica Ceca e Slovacchia. «Anzi, più che un consulente, mi sento come un costruttore di progetti esteri. É un lavoro ambizioso, molto difficile, ma estremamente gratificante». Qualcuno pensa che Gallimberti abbia deciso di staccare la spina per un periodo, tanto che il suo caso viene paragonato a quello di Gabriele Andriotto, l’ex bancario fuggito da Adria e ritrovato dopo mesi a vivere da eremita in Puglia. Gallimberti stimava molto Andriotto.
ANDRIOTTO ESEMPIO
«Intimamente lo invidiavo - scriveva allora di lui - Mi è piaciuta questa sua scelta consapevole, autonoma, importante e radicale di mollare tutto, di mollare una vita agiata, apparentemente tranquilla, sicuramente normale secondo i parametri convenzionali, per proiettarsi in una dimensione completamente nuova, quella della precarietà continua, del vivere alla giornata, a contatto con la natura ma soprattutto con l’umanità. Personalmente lo ammiro e rispetto perchè la sua scelta che scava inevitabilmente nel nostro intimo, nella nostra capacità di porci con noi stessi prima e con chi ci circonda poi». Una scelta radicale quella di Andriotto, senza se e senza ma, «che fa comunque capire a tutti che un’alternativa è possibile, una vita diversa c’è, una dimensione nuova esiste, dove non conta il telefonino di ultima generazione e l’auto, ma conti solamente tu e il mondo» scriveva allora Gallimberti ringraziando Andriotto di aver consentito a tutti di fermarsi un attimo a pensare e a sforzarsi di capire: «Certo, perchè Gabriele non è un matto, ma solamente la punta di un iceberg. O meglio, una vedetta, che dal suo punto di vista superiore e privilegiato, ha avvistato Moby Dick e che per ricompensa riceverà il doblone d’oro dal capitano Achab».
Ultimo aggiornamento: 12:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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