Ribaltone in Trentino: trionfo Lega, Fugatti presidente col 47%. Alto Adige, vince Svp ma cala al 41%. Carroccio primo partito a Bolzano

Lunedì 22 Ottobre 2018
Maurizio Fugatti con Matteo Salvini
78

LE ELEZIONI IN TRENTINO E IN ALTO ADIGE/SÜDTIROL

Il dato politico è il boom della Lega di Salvini, che in entrambe le province autonome quadruplica i propri voti, diventa primo partito in Trentino e nella città di Bolzano e conquista la presidenza del Trentino.

TRENTINO


Storica vittoria del candidato leghista Maurizio Fugatti, sottosegretario alla Salute nel governo Conte, nelle elezioni della provincia autonoma di Trento. Fugatti è stato eletto presidente col 46,74% dei voti. Dietro di lui Giorgio Tonini (Pd) al 25,40% e il governatore uscente Ugo Rossi (Patt) al 12,42%. Quarto il candidato M5s, Filippo Degasperi, col 7,10%. La vittoria del candidato leghista, sostenito da una coalizione che comprende l'intero centrodestra, strappa al centrosinistra la guida della Provincia autonoma dopo vent'anni di ininterrotto dominio.

Per quanto riguarda i voti di lista, ai singoli partiti, le sezioni scrutinate sono finora 407 su 529: primo partito è la Lega, al 27,3% (era al 6,2% nelle elezioni di 5 anni fa). Il Pd crolla al 13,3% (era al 22%). Il Patt (Partito Autonomista Trentino Tirolese, alleato col Pd nella maggioranza uscente ma distanziatosi dal Pd in campagna elettorale) scende al 12,6% (era al 17,5%). Il M5s sale di poco, al 7,0% (era al 5,6%). Gli altri partiti del centrodestra soffrono l'effetto Lega: Forza Italia scende al 2,7% (era al 4,4%) e Fdi è all'1,3% (era all'1,5%).

In Trentino l'affluenza alle urne è stata del 64,05% degli elettori, in lieve recupero sul 63% fatto registrare nelle elezioni provinciali di 5 anni fa.


ALTO ADIGE/SÜDTIROL 

La Südtiroler Volkspartei, lo storico partito di raccolta dell'elettorato di lingua tedesca in provincia di Bolzano, che per decenni ha superato largamente la maggioranza assoluta, vince ancora le elezioni provinciali in Alto Adige ma solo con il 41,9%, pari a 119.108 voti e 15 seggi in Consiglio (su 35). Al secondo posto con il 15,2%, pari a 43.315 voti e 6 seggi, il Team Köllensperger, il partito formato da ex M5s. Exploit della Lega che passa dal 2,5% di cinque anni fa all'11,1% pari a 31.510 voti e 4 seggi in Consiglio Provinciale e diventa primo partito a Bolzano, unica città a maggioranza italiana in Alto Adige, col 27,8% dei voti, staccando la Svp ferma al 16,6%.

Scompare Forza Italia (1% e zero seggi, doppiata anche da Fratelli d'Italia), crolla il Pd (3,8%, un seggio) e resta fermo il Movimento 5stelle (2,4%, un seggio).  Successo del partito "non-etnico" Verdi-Grüne-Verc che ha raggiunto il 6,8%, pari al 19.391 dei voti e 3 seggi. Due seggi ciascuno per i due movimenti "liberali" tedeschi, il Die Freiheitlichen (6,2%) e il Süd-Tiroler Freiheit (6%). Un seggio a testa per il Pd, con il 3,8% dei voti, il Movimento 5 Stelle con il 2,4% e L' Alto Adige nel Cuore Fratelli d'Italia Uniti con l'1,7% e un seggio.


GLI ELETTI IN ALTO ADIGE/SÜDTIROL

Ecco gli eletti delle elezioni provinciali (35 seggi in Consiglio). Dato definitivo provvisorio.
Svp - 15 seggi: Arno Kompatscher; Philipp Achammer; Arnold Schuler; Waltraud Deeg; Daniel Alfreider; Franz Thomas Locher; Thomas Widmann; Josef Noggler; Maria Magdalena Hochgruber Kuenzer; Gerhard Lanz; Helmuth Renzler; Manfred Vallazza; Helmut Tauber; Jasmin Ladurner; Magdalena Amhof.
Team Koellensperger - 6 seggi: Paul Koellensperger; Alex Ploner; Franz Ploner; Josef Unterholzner; Maria Elisabeth Rieder; Peter Faistnauer.
Lega Nord - 4 seggi: Massimo Bessone; Giuliano Vettorato; Rita Mattei; Carlo Vettori.
Verdi - 3 seggi: Brigitte Foppa; Riccardo Dello Sbarba; Hanspeter Staffler.
Die Freiheitlichen - 2 seggi: Ulli Mair; Andreas Leiter Reber.
Südtiroler Freiheit - 2 seggi: Sven Knoll; Myrian Atz Tammerle.
Pd - 1 seggio: Sandro Repetto.
M5S - 1 seggio: Diego Nicolini.
L' Alto Adige nel cuore/Fratelli d'Italia - 1 seggio: Alessandro Urzì.

SALVINI: IL PD SCOMPARE
«Estrema soddisfazione». Così il vice premier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini commenta i dati politici delle elezioni nelle province di Trento e Bolzano durante un incontro con la stampa nella sede milanese della Lega. «Sono le prime elezioni dopo la formazione del nuovo governo, elezioni vere e non sondaggi.

Il voto nelle due province autonome è un risultato mai raggiunto nella storia della Lega, è un dato che riempie di emozione e di gioia. Il dato eclatante è che con la cura Letta, Renzi, Gentiloni, Martina il Pd scompare da Trento e Bolzano».
Quelle in Trentino Alto Adige, continua Salvini, «sono le prime elezioni vere dopo 4 mesi di massacro mediatico. A Trento e Bolzano c'è gente che sa far di conto» e quindi il risultato del Carroccio «vuol dire che la gente è soddisfatta di quello che la Lega ha fatto nei primi quattro mesi»

ZAIA: LEGA PREMIATA PERCHÉ CREDIBILE COME FORZA AUTONOMISTA
«Quello del Trentino Alto Adige è un bel risultato che premia il grande lavoro fatto da Matteo Salvini e da tutta la squadra che abbiamo , però se volessimo vedere fino in fondo il significato di questo risultato, dico che dall'Alto Adige viene fuori un segnale: la Lega viene premiata come forza di governo perché è credibile come forza autonomista». Così il governatore del Veneto Luca Zaia commenta l'esito delle elezioni in Trentino Alto Adige a conclusione di una conferenza stampa organizzata a Venezia. «a - spiega - quindi 
Il Trentino Alto Adige di fatto dice che la Lega è una realtà seria a cui affidare la nostra autonomia e significa che il 22 ottobre 2018, ad un anno esatto dal referendum indetto per l'autonomia del Veneto, ancora una volta si conferma che il popolo vuole l'autonomia e che Roma deve dare subito risposte».

CIAMBETTI: IL NORDEST SI RICOMPATTA
«Il risultato elettorale in Trentino e Sud Tirolo conferma il mutamento profondo dello scenario politico in un andamento che non è solo italiano, pensiamo a quanto è accaduto in Baviera, Belgio in Lussemburgo»: così il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti: «Il voto di Trento e Bolzano - spiega - è un voto europeo, va proiettato nel grande cambiamento che sta segnando una Europa che ha sostanzialmente sfiduciato la classe dirigente che l'ha guidata negli ultimi decenni. I cittadini hanno abbandonato una classe politica succube alla grande finanza, alle agenzie di rating che vorrebbero determinare con le loro AAA e con l'arma dello spread le condizioni di vita e i destini di intere nazioni». Per Ciambetti «i trentini e i sudtirolesi hanno scelto di scrivere la storia: penso che assisteremo nei mesi a venire a una forte innovazione non solo nelle loro province ma nell'intero Nord-Est nel rispetto delle singole specificità, ma anche nella coscienza delle opportunità che il fare squadra assieme può aprire». «Il segnale di Trento è molto più importante di quanto non si pensi: elevata partecipazione e scelta chiara attorno a Maurizio Fugatti con l'intero Nord-Est che si ricompatta attorno al fulcro dato dalla Lega Nord che ha saputo interpretare bisogni e aspirazioni dei cittadini - aggiunge - dando esempi concreti di buon governo sia in Regioni chiave come Veneto con Luca Zaia e Lombardia, sia al governo nazionale dove Matteo Salvini ha dato, in pochi mesi, segnali concreti di cambiamento e di capacità nell'affrontare le emergenze».

FEDRIGA: RISULTATO STORICO
«Quello di Bolzano è un risultato storico della Lega: siamo passati dalle elezioni del 2013, quando avevamo preso il 2,5% insieme a Forza Italia, a oltre l'11%, diventando la terza forza politica con un risultato straordinario a Bolzano città, dove siamo il primo partito. È davvero cambiata la storia». Lo ha detto oggi  il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, commentando le elezioni nelle province autonome di Trento e Bolzano. «Anche i primi dati sulla provincia di Trento danno la Lega come primo partito in assoluto - ha proseguito Fedriga -, con il candidato Maurizio Fugatti, che punta alla vittoria, con un ampio margine anche sul secondo».

CIAMBETTI: IL NORDEST SI RICOMPATTA
«Il risultato elettorale in Trentino e Sud Tirolo conferma il mutamento profondo dello scenario politico in un andamento che non è solo italiano, pensiamo a quanto è accaduto in Baviera, Belgio in Lussemburgo»: così il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti: «Il voto di Trento e Bolzano - spiega - è un voto europeo, va proiettato nel grande cambiamento che sta segnando una Europa che ha sostanzialmente sfiduciato la classe dirigente che l'ha guidata negli ultimi decenni. I cittadini hanno abbandonato una classe politica succube alla grande finanza, alle agenzie di rating che vorrebbero determinare con le loro AAA e con l'arma dello spread le condizioni di vita e i destini di intere nazioni». Per Ciambetti «i trentini e i sudtirolesi hanno scelto di scrivere la storia: penso che assisteremo nei mesi a venire a una forte innovazione non solo nelle loro province ma nell'intero Nord-Est nel rispetto delle singole specificità, ma anche nella coscienza delle opportunità che il fare squadra assieme può aprire». «Il segnale di Trento è molto più importante di quanto non si pensi: elevata partecipazione e scelta chiara attorno a Maurizio Fugatti con l'intero Nord-Est che si ricompatta attorno al fulcro dato dalla Lega Nord che ha saputo interpretare bisogni e aspirazioni dei cittadini - aggiunge - dando esempi concreti di buon governo sia in Regioni chiave come Veneto con Luca Zaia e Lombardia, sia al governo nazionale dove Matteo Salvini ha dato, in pochi mesi, segnali concreti di cambiamento e di capacità nell'affrontare le emergenze».













 

Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 15:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci