"Caro benzina" in Fvg: dal 2019 meno sconti per verde e diesel

Domenica 16 Settembre 2018 di Maurizio Bait
"Caro benzina" in Fvg: dal 2019 meno sconti per verde e diesel
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Da gennaio meno sconti sul pieno di benzina delle auto di lusso in Friuli Venezia Giulia. E un beneficio ridotto per chi possieda un’auto alimentata a gasolio. Piuttosto meglio dirottare i fondi risparmiati in tal modo verso nuove forme di eco-incentivi per auto elettriche o ibride.
È l’annuncio arrivato ieri mattina dall’assessore regionale all’Ambiente Fabio Scoccimarro (Fratelli d’Italia), che nel frattempo precisa la decisione – adottata dalla Giunta Fedriga – di confermare fino a dicembre prossimo le riduzioni attualmente in vigore: 21 centesimi al litro di benzina e 14 al litro di gasolio nei Comuni ricompresi nella  fascia 1 e, rispettivamente, 14 e 9 centesimi nella fascia 2. Il provvedimento deve essere ancora definito e formalizzato, ma lo spirito di fondo si richiama all’intenzione di premiare l’ambiente: per tale ragione si comprimerà lo sconto sul gasolio, visto e considerato – come spiega l’assessore – che nei prossimi anni le case automobilistiche dovrebbero sospendere la produzione di veicoli alimentati con questo carburante.
LE VECCHIE AUTO
Scoccimarro – e qui le ragioni ambientali cedono il passo a quelle di ordine sociale – ha anche precisato che “non ci saranno invece modifiche delle agevolazioni basate sull’anno di immatricolazione dei veicoli, dato che la crisi economica ha contratto il potere di acquisto delle famiglie”.
Quanto alle modalità di gestione ed erogazione degli sconti, “puntiamo a ridefinire la collaborazione con le Camere di commercio per la gestione dei servizi legati all’emissione della tessera digitale”.
LA MINACCIA
Ma sull’intera partita – e certo la Regione non lo dimentica – grava un’immane spada di Damocle potenzialmente in grado di provocare sanzioni per centinaia di milioni di euro: il processo al quale gli sconti sui carburanti nel Friuli Venezia Giulia saranno sottoposti a processo dalla Corte di giustizia dell’Unione europea. Infatti dopo una prolissa e infruttuosa interlocuzione fra il Friuli Venezia Giula, lo Stato italiano e la Commissione europea, quest’ultima ha deferito al giudizio della Corte il sistema di benefici sui carburanti che la Regione riconosce ai residenti proprietari di autoveicoli per uso privato.
SCONTI E ACCISE
A dispetto dei molteplici chiarimenti, tecnici e politici, che la Regione ha fornito, la Commissione europea rimane convinta che i contributi riconosciuti al consumo di benzina e gasolio siano in realtà una riduzione dell’accisa “travestita” da beneficio di tipo sociale. Sempre nella visione europea, tale modalità determinerebbe squilibri di mercato, in altre parole una concorrenza sleale ai Paesi confinanti (in primis, visti i volumi di vendite, la Slovenia) non meno che al Veneto, dove non esistono agevolazioni di questo genere. Nel proporre la propria difesa, il Friuli Venezia Giulia ha spiegato non soltanto che lo “sconto” sarebbe un sostegno alle famiglie per contrastare i morsi della crisi economica, ma anche una riaffermazione dell’autonomia speciale vantata dalla Regione nel modulare la propria competitività a livello transnazionale e in genere internazionale.
LE REGOLE UE
Il problema è che le regole comunitarie su tale fronte appaiono piuttosto ferree: un Paese può aumentare o ridurre a piacere le proprie accise, a condizione che i livelli di tassazione siano uguali per tutto il territorio nazionale, circostanza che in Friuli Venezia Giulia rispetto al resto d’Italia in effetti non ricorre. Curiosamente, tuttavia, altri sistemi locali di riduzione dei prezzi delle benzine (in Lombardia sulla fascia confinaria con la Svizzera) non sono stati sanzionati dall’Unione europea.
Tuttavia è probabile che tale intervento mancato sia riconducibile al fatto che la Svizzera, sebbene vincolata da accordi finanziari e commerciali con l’Unione, non ne faccia formalmente parte. E difatti non ne applica nemmeno il Trattato di Schengen sulla caduta delle frontiere. In caso di condanna, l’Italia – in questo caso il Fvg – potrebbe essere condannata a pagare sanzioni pari agli sconti erogati, retrodatando il periodo almeno fino al 2017, annata nella quale Bruxelles ha formalizzato la procedura d’infrazione. Il giudizio della Corte è atteso presumibilmente nel 2020.
CONSUMI E GETTITO
Il Friuli Venezia Giulia “consuma” circa 550 milioni di benzina e gasolio all’anno, dei quali circa il 38% costituito da benzina. La Regione incassa dallo Stato il 30% delle accise conseguite su tali vendite. In caso di abolizione degli sconti, tale importante fonte di gettito verrebbe posta seriamente a rischio.
 
Ultimo aggiornamento: 10:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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